Durante l’evento milanese, si sono tenuti circa 120 incontri tra investor mondiali e le top scaleup e startup italiane
La quarta edizione di ScaleIT, l’evento-piattaforma che si è concluso il 18 ottobre a Milano, ha visto alternarsi, in 120 incontri, founder di startup italiane e del sud-est Europa di successo ed investitori internazionali. 15 azeinde e circa 40 fondi esteri sono stati i protagonisti dell’ultima giornata.
Abbiamo raccolto le opinioni di alcuni investor che hanno partecipato all’evento.
Tra i VC presenti: Accel Partners, Acton Capital, Arbor Ventures, Aster Capital, Charge Ventures, Draper Esprit, EarlyBird VC, Highland Europe, Holtzbrinck Ventures, Idinvest Partners, Index Ventures, Nauta Capital, Omnes Capital, Partech e Project A, oltre ai partner McKinsey, Orrick, Docebo e Ludovici, Piccone & Partners. L’evento si è svolto anche grazie alle partnership di Euronext, Generali, Amazon Web Services, Salesforce, Silverpeak e Badenoch & Clark.
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L’obiettivo, da parte delle startup, è quello di raccogliere tra i 3 e i 30 milioni di euro, mentre gli investitori si dicono sorpresi e contenti da questa ottima annata italiana, in crescita rispetto allo scorso anno, con le imprese che hanno registrato una raccolta per oltre 420 milioni di euro. “Un sistema che, pur essendo ancora dimensionalmente più piccolo di altri in Europa, sta attraversando una fase di rapido sviluppo e potrà colmare il gap nei prossimi 3-5 anni. Il fashion tech è il settore che va per la maggiore in Italia – commenta Fabio Mondini di Idinvest Partners – qua, a ScaleIT, ci sono tante eccellenze che crescono ogni giorno di più e si posizionano bene sul mercato internazionale, anche se mi aspetto di più dal settore food”.
Come riscuotere successo fuori dall’Italia?
Quali sono le chiavi del successo in campo internazionale? Durante il panel dedicato all’argomento sono stati diversi i temi affrontati, tra questi: l’assunzione di persone competenti e talentuose; maggiori investimenti, soprattutto nella fase iniziale, ma, in particolar modo, il sapersi prendere l’onore e l’onere di rischiare. Oggi la partita più difficile, ma anche quella necessaria per compiere il famoso “salto”, si gioca all’estero. L’Italia, in questo ultimo anno, ha sfruttato bene le sue potenzialità , anche se è ancora lontana dai leader europei come Francia, Gran Bretagna e Germania, dove il fenomeno startup è decisamente più diffuso sul mercato. “Siamo in fase di salita, tutto si sta muovendo nella direzione giusta – spiega Barbod Namini di HV Holtzbrinck Ventures – sicuramente durante la fase iniziale (ndr l’early stage), c’è bisogno di un team valido e forte. Noi, avendo a disposizione un grande fondo, investiamo in grandi idee e grandi risorse”.
Abbiamo approfondito la tematica con Michele Novelli di ScaleIT, moderatore del panel “Think Big” (“Pensare in grande“).