Il Chief Designer di SAP ci racconta su quali binari sta procedendo l’innovazione tecnologica. Esponenziale, imprevedibile e tutto da immaginare: questo è il cambiamento. La videointervista realizzata da MIchele Bonechi
Martin Wezowski, Chief Designer di SAP, multinazionale europea per la produzione di software gestionale e una delle principali aziende al mondo nel settore delle soluzioni informatiche per imprese. Descrivere il suo lavoro non è semplice. Martin si definisce stratega per le soluzioni del futuro in ambito lavorativo. Un ruolo che riunisce insieme creatività e una notevole capacità riflessiva intorno a due domande molto complesse: “What is work and what is human in a superhuman future?”
Un intervento di Martin Wezowski al TEDx di Müster
Ad intervistarlo per StartupItalia! è stato Michele Bonechi di VIVOdigitale, una realtà che offre alle aziende servizi per la produzione di contenuti audio e video. L’intervista a Martin Wezowski fa inoltre parte del progetto MyDesign, una serie di video che raccontano i segreti della progettazione e dei nuovi prodotti attraverso chiacchierate informali con i designer più importanti del settore.
L’innovation in chiave SAP
Il lavoro a cui si dedicano Martin e il suo team SAP parte da uno spunto: “Tra 10 anni tutto sarà diverso”. Il mercato richiederà alle imprese una sempre maggiore autonomia e consapevolezza di sé. Non solo per quanto riguarda le esigenze reali della compagnia, ma anche a livello digitale con il suo “digital twin”.
Rapporti e legami con clienti, partner, competitor sono destinati ad essere rimodellati rispetto alla realtà tradizionale che conosciamo. Ecco perché solo un’impresa “intelligente” saprà interpretare in chiave costruttiva il cambiamento senza farsi schiacciare.
Le caratteristiche del cambiamento
La posizione di Martin Wezowski gli offre un punto di vista privilegiato per interpretare il cambiamento in atto. “Esponenziale, imprevedibile (o bananas way, in slang) e mosso dall’immaginazione”, spiega il Chief Designer di SAP.
Tre aspetti che giocano e giocheranno un ruolo fondamentale. L’ultimo in special modo. Perché sarà l’immaginazione e la capacità di pensare a soluzioni diverse a dare forma al futuro. E non solo al nostro.
Quale futuro?
C’è un concetto che torna spesso nelle frasi di Wezowski ed è quello della “superhumanity”. Qualcosa a cui si arriverà solo quando, da un lato, verrà effettivamente automatizzato il lavoro ripetito – in fin dei conti, già in molti si chiedono quanto tempo dovrà passare prima che a svolgere il loro mestiere sia un robot -, mentre, dall’altro, l’umanità verrà potenziata nelle sue conoscenze dalla tecnologia.
Tra queste due grandi innovazioni si concentrerà l’essenza dell’uomo, un uomo capace ora di rendere semplice ciò che prima era complesso.
Rischi e sfide
Ovviamente quella dell’innovazione è una strada percorsa non solo dalla tecnologia. Politica e sistema socioeconomico si muovono anch’esse nella stessa direzione, ma troppo lentamente. Questo è il pericolo: che la tecnologia vada avanti rendendo tutto ciò che la circonda obsoleto.
“Ci servono nuove soluzioni. In campo economico, politico, educativo. Soluzioni che abbiano la stessa efficacia e trasparenza richiesta alle intelligent enterprises”.