Agli enti governativi statunitensi sarà vietato l’uso di componenti o servizi offerti da aziende tecnologiche cinesi, tra cui Huawei e ZTE. Il divieto, votato dal Congresso e già firmato dal presidente Trump, entrerà in vigore nei prossimi due anni come parte del Defense Authorization Act.
“Minaccia alla sicurezza nazionale”
Una discussione durata mesi e che ha messo a confronto Senato e Congresso: Huawei e ZTE erano da tempo nel mirino della legge e della politica americana. Entrambe le società considerate una minaccia alla sicurezza nazionale, in base a un rapporto controverso firmato dalla Camera nel 2012. E ora arriva la sentenza definitiva con un provvedimento che mette al bando l’utilizzo di componenti di Huawei, ZTE, o di altre società di comunicazioni cinesi da parte di tutte le aziende che collaboreranno con il Governo.
Il divieto, che entrerà in vigore nei prossimi due anni, riguarderà l’uso di quelle componenti e servizi considerate “essenziali” o “critiche” per il sistema in cui sono utilizzati. Tutto ciò che concerne trattamento e divulgazione dati, dunque, ma anche videosorveglianza e telecomunicazioni. Alcune componenti Hauwei e ZTE sono ancora consentite, ma il disegno di legge firmato da Donald Trump incarica la Federal Communications Commission di assistere con finanziamenti governativi le imprese che, per via del bando, dovranno cambiare la loro tecnologia.
Un’iniziativa di cui non si può ancora prevedere l’impatto economico, ma che, secondo i vertici di Huawei, avrà l’unico effetto “di aumentare i costi per consumatori e imprese senza portare miglioramenti sensibili per la sicurezza o la supply chain”.