Dal 2019 la prova multidisciplinare sarà abolita. Rimarranno solo 2 scritti e l’orale
Ci siamo: ecco la terza prova. Oggi i 500 mila maturandi del 2018 sono sui banchi per affrontare l’ultima prova scritta prima del colloquio finale. Saranno gli ultimi ad effettuare il cosiddetto “quizzone”. Dal 2019 si cambia: l’esame sarà composto da tre prove in tutto, due scritti più l’orale.
Che cos’è la terza prova
Intanto quest’anno i ragazzi dovranno darsi da fare per dare il meglio. La terza prova è nata con lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno delle superiori.
Ha carattere multidisciplinare ed è elaborata dalla commissione d’esame, che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe, compilato dal consiglio di classe entro il 15 maggio.
I professori interni e i commissari esterni decidono quindi quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10.
Le tipologie della struttura della terza prova sono diverse, le commissioni scelgono se utilizzare la trattazione sintetica con cinque domande e risposte da dieci-venti righe circa; i quesiti a risposta singola con dieci-quindici domande; i quesiti a risposta multipla; i problemi a soluzione rapida; l’analisi di casi pratici e professionali o lo sviluppo di un progetto.
La struttura della terza prova è stata decisa entro la giornata del 22 giugno e agli studenti è rimasto per prepararsi al terzo scritto, solo il fine settimana.
Le anticipazioni delle materie e delle domande
Gli studenti non dovrebbero conoscere né materie né domande, ma la realtà dei fatti e un po’ diversa perché sono molte le classi a cui i professori hanno anticipato almeno le prime. Anche quest’anno, dunque, i ragazzi si preparano a ripetere il “copione” di sempre.
Secondo un sondaggio di Skuola.net, effettuato su 1500 maturandi, quasi tre su cinque – in barba al divieto – hanno ricevuto informazioni dai professori su quali saranno le materie oggetto della terza prova. Alcuni di loro hanno addirittura ottenuto un’anteprima sul contenuto delle domande.
Nonostante questo, tanti si stanno ugualmente attrezzando per copiare, anche perché le commissioni sembrano disposte a chiudere un occhio. Solo il 30% degli intervistati, infatti, ha definito i professori particolarmente scrupolosi nei controlli, mentre uno su dieci sa già che avrà praticamente via libera.
Al 60%, invece, basterà fare un po’ di attenzione e non dare troppo nell’occhio, perché raccontano che i commissari – pur mantenendo un certo rigore – tendono a distrarsi. Questo, però, non vuol dire che gli studenti prenderanno la terza prova sotto gamba, anzi. In questi giorni tra la seconda e la terza prova poco riposo per loro: quasi sei su dieci stanno studiando per la maggior parte del tempo da soli o in gruppo, facendosi aiutare da qualche professore o da qualche genitore. Terminata la terza prova i ragazzi passeranno ai colloqui che partiranno nelle settimane a seguire e costringeranno i più sfortunati ad andare in vacanza a fine luglio.