Sul circuito di Modena abbiamo messo alla prova i nuovi equipaggiamenti della berlina di classe C della casa americana. Che punta a democratizzare la tecnologia di ultima generazione
Fare quanto fanno le vetture della concorrenza: ma a un prezzo decisamente più invitante. Fedeli allo storico motto coniato dal fondatore, gli ingegneri di Ford si sono impegnati a rendere la tecnologia “disponibile per tutti”: è su questi presupposti che nasce la nuova Ford Focus, prima vettura del segmento C basata sul nuovo pianale che sarà impiegato di qui in avanti per molte altre automobili del marchio di Dearborn. Abbiamo guidato la nuova Focus all’Autodromo di Modena, dove abbiamo potuto mettere alla prova i dispositivi di nuova generazione che equipaggiano questa vettura.
Più spazio al fattore umano
Quattro Focus in una: questa è la definizione che Marco Alù, direttore delle relazioni esterne di Ford Italia, sceglie per raccontare la nuova Focus. Il nuovo pianale è stato declinato in quattro versioni, con le versioni Plus e Titanium a cui si affianca la nuova ST-Line con assetto sportivo, la Vignale con finiture esclusive e dotazione completa, e infine il crossover Active che arriverà a fine anno. Tutte condividono una cura allo spazio interno che offre più abitabilità , come detta il nuovo linguaggio human-centric, e tutte condividono un design della carrozzeria decisamente più ambizioso della precedente versione lanciata nell’ormai lontano 2012.
Ma la vera novità è senza dubbio la seconda generazione di Ford Pass, ovvero le componenti tecnologiche introdotte con questo modello e contenute nel pacchetto Copilot360. Grazie anche alla nuova versione della app omonima disponibile sui marketplace degli smartphone, ora la Focus si può accendere e spegnere da remoto – tipicamente per riscaldare o raffreddare l’abitacolo prima di mettersi in viaggio: ma per mettere in marcia la macchina serve comunque la chiave, e il sistema è comunque disattivabile – così come le portiere possono essere sbloccate e bloccate con un tap sullo schermo. Funzioni che si aggiungono alla possibilità di cercare all’interno dell’app la destinazione da raggiungere sulla mappa, e inviare l’informazione al computer di bordo per mettersi in viaggio appena girata la chiave.
C’è anche un altro tassello da considerare, la nuova Focus è a tutti gli effetti un’auto connessa: c’è un modem 4G integrato a bordo che consente di sfruttare tutto quanto abbiamo appena raccontato tramite l’app Ford Pass, oltre a svolgere funzioni di sicurezza in caso di incidente per chiamare automaticamente i soccorsi. In più è anche un hotspot WiFi che consente di collegare fino a 10 dispositivi. Per quest’ultima funzione c’è da organizzarsi con un abbonamento con Vodafone, ma i prezzi sono invitanti e si può optare per un pass giornaliero (per viaggiare nel weekend), mensile (per le vacanze estive) o per un anno.
Più intelligenza al volante
Con macchina in movimento, poi, siamo di fatto davanti al secondo passo nella direzione delle vetture a guida autonoma: siamo passati da una assistenza alla guida a una assistenza attiva al conducente (tecnicamente si parla di “level 2”), con quest’ultimo che ora può contare sul supporto tecnologico per migliorare soprattutto la sicurezza al volante, ma anche per rendere meno stressante il traffico e più confortevole la marcia. Basti pensare ai sistemi per seguire la vettura davanti quando ci si trova in coda: la Focus è dotata di telecamere, radar e altri sensori che le consentono di tracciare il veicolo davanti, frenare e fermarsi, ripartire e accelerare per restare a distanza di sicurezza. Senza correre il rischio di tamponare l’auto che ci precede: in condizioni ideali si può fare completamente a meno di usare i pedali, fa tutto la Focus.
Allo stesso tempo il sistema di mantenimento della corsia “legge” la segnaletica orizzontale per mantenere la vettura in assetto anche se ci si distrae o in caso di colpi di sonno. Il sistema riesce a correggere fino al 10 per cento di deviazione dal percorso, e come abbiamo potuto verificare in pista è molto efficace nel riportare la macchina perfettamente nella corsia. Le telecamere leggono anche la segnaletica verticale, e sul display compare il limite di velocità da rispettare: utile per non rischiare multe, e ovviamente anche per adeguare la propria velocità alle effettive condizioni della strada – specie quando non ne conosciamo il tracciato.
Capitolo a parte per ciò che riguarda la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. Lanciati a 50 all’ora contro un manichino per il test, si rimane senza parole quando la macchina inchioda per evitare l’impatto: sul cruscotto compare un avviso, l’auto emette un segnale acustico, ma se per qualsiasi ragione il guidatore non intraprende le contromisure necessarie ad evitare l’ostacolo ecco che ci pensa la Focus a impedire che accada il peggio. Una soluzione che si muove di pari passo con l’impegno di Ford per favorire la convivenza pacifica su strada tra tutti, che vede nel progetto Share The Road un impegno a lungo termine per rendere le strade più sicure.
Un occhio alla comoditÃ
Ci sono altri sistemi a bordo che, sebbene non siano pensati per la sicurezza in senso stretto, rendono più confortevole il viaggio. Il sistema di ricerca del parcheggio e di parcheggio automatico è stato migliorato: la prima cosa che si nota, usandolo, è che ormai la macchina si accontenta di uno spazio libero delle dimensioni compatibili con la realtà . Sono lontani i tempi in cui serviva praticamente spazio libero per due automobili per far funzionare il sistema, e in questa nuova versione la Focus permette anche di scegliere tra parcheggio in parallelo o a spina di pesce. Altra funzione molto utile è il controllo da remoto di una serie di parametri: pressione degli pneumatici, carica della batteria di avviamento, localizzazione GPS del veicolo. Dati molto utili per non trovare sorprese inaspettate al nostro ritorno quando si lascia la macchina ferma per lunghi periodi, magari mentre siamo in viaggio.
L’adozione dell’intrattenimento multimediale di bordo con il sistema Sync 3 significa che a bordo della Focus si può sfruttare Apple CarPlay e Android Auto: questo significa poter usare i comandi vocali per parlare con la propria auto, impiegare le app già a bordo del telefono direttamente tramite il touchscreen dello schermo al centro della plancia, ascoltare la propria musica e navigare con mappe controllabili con comandi vocali e sempre aggiornate.
Nel complesso, la promessa fatta sembra essere stata mantenuta: la nuova Focus ha una dotazione tecnica equiparabile a quella della concorrenza, ma riesce a tenere il prezzo più basso. Il comparto sicurezza è stato sviluppato in modo esemplare: l’assistenza attiva di Copilot360 è efficace, e sebbene richieda un minimo di adattamento per abituarsi alla sua presenza non è certo una presenza ingombrante. In più, la possibilità di sfruttare Android o iOS per alimentare lo schermo di bordo equivale a superare uno dei principali limiti della generazione precedente: ovvero la sostanziale impossibilità di aggiornare le funzioni di bordo dopo aver acquistato l’auto (a meno di esborsi significativi).
La Focus è solo l’ultima delle vetture di segmento C a fare il suo debutto con una iniezione significativa di elettronica a bordo, capace sia di migliorare l’aspetto comfort che la sicurezza. Senz’altro è la prima a farlo con un listino di poco sopra i 20mila euro: è un segnale molto importante per la diffusione di questi dispositivi, che troveremo sempre più spesso presenti nelle prossime automobili che acquistiamo e che nel giro di pochi anni (un lustro o poco più) apriranno la strada all’arrivo di vetture completamente a guida automatica.