L’accordo tra il gruppo emiliano e la società israeliana specializzata in information security è stato annunciato a VEMFWD2019, l’evento che ogni anno VEM dedica al confronto sull’innovazione
Un’alleanza per offrire servizi di cybersicurezza innovativi, più efficaci e unici nel mercato italiano: è quella che hanno concluso VEM sistemi, azienda emiliana attiva da oltre trent’anni nel settore dell’information technology, e Comsec, la società di consulenza israeliana specializzata in Information security, e che è stata presentata al pubblico il 12 ottobre a Bologna, in occasione di VEMFWD2019, l’evento annuale in cui VEM si racconta ai suoi partner e traccia le linee di sviluppo del futuro.
La collaborazione tra VEM e Comsec riguarderà soprattutto i servizi di ‘sicurezza offensiva’, su cui la società israeliana ha una particolare specializzazione: tutte le attività – come i vulnerably asessment e i penetration test – che hanno lo scopo di evidenziare i punti di debolezza delle infrastrutture di rete, verificare i meccanismi di sicurezza presenti e proporre i metodi migliori per rafforzare i sistemi. Questi servizi, ha spiegato l’azienda emiliana in una nota, “ora si vanno ad integrare in maniera complementare all’approccio VSecure, il modello di ‘Adaptive security’ del gruppo VEM che aiuta le aziende ad anticipare, prevenire, riconoscere e gestire le minacce informatiche col fine di implementare la migliore strategia difensiva”.
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“La fase di pianificazione e costruzione dell’accordo è stata molto lunga perché dovevamo conoscerci e capire quali fossero i nostri interessi in comune”, ha detto l’amministratore delegato di Vem, Stefano Bossi: “Ora dobbiamo mostrare l’abilità di posizionare in modo corretto sul mercato i servizi di sicurezza che possiamo offrire grazie alla combinazione tra VEM e Comsec, dimostrando anche ai poteri pubblici che noi abbiamo gli strumenti per prevenire i problemi o per risolvere quelli che sono avvenuti”.
Un aiuto in questa direzione potrà venire dalla specializzazione e dall’esperienza internazionale di Comsec, che oltre a Israele ha sedi in Olanda e Regno Unito e impiega in tutto 140 consulenti. “Abbiamo iniziato a lavorare nel campo dei servizi per la sicurezza prima ancora che fosse ‘cyber’”, ha spiegato il capo per l’Europa e co-amministratore delegato della società israeliana, Ori Fragman: “Le competenze che abbiamo maturato e la nostra capacità di combinare i servizi tecnici con i modelli di business dei clienti è l’asset decisivo che vogliamo apportare a questa partnership”.
Grazie all’accordo, quindi, VEM e Certego – la società del gruppo emiliano che si occupa dei servizi di sicurezza It gestita – avranno la possibilità di testare al meglio le difese delle infrastrutture dei propri clienti, grazie alla collaborazione degli specialisti di Comsec, molti dei quali formatisi nell’unità dell’esercito israeliano che raggruppa e forma i corpi speciali addetti alle attività di Cyber intelligence.
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Tra i più importanti servizi innovativi che la partnership renderà disponibili in Italia, ha spiegato VEM, ci sono quelli che verificano la resistenza di un’organizzazione a un attacco del tipo Denial of Service, e le analisi approfondite della sicurezza nell’ambito dell’Internet of Things (IoT), come ad esempio “la possibilità di valutare la sicurezza di una centralina di controllo in ambito automotive”. Inoltre, sarà possibile erogare servizi di Targeted cyber intelligence: un controllo continuo del dark web e del deep web per verificare se ci siano delle circostanze di rischio per le aziende clienti, come la fuoriuscita di dati riservati o la pianificazione di attacchi hacker.
L’appuntamento di VEMFWD2019, ha spiegato infine Bossi, è stato anche quest’anno e ancor di più che nelle edizioni passate un’occasione per “ragionare sul futuro e porre le fondamenta che ci permetteranno di correre verso i nostri obiettivi”. Assieme all’esposizione dei principali servizi che VEM offre ai suoi partner, l’evento organizzato nelle sale della Fondazione Fashion Research Italy di Bologna – un ex stabilimento del gruppo La Perla diventato un polo didattico e archivistico – ha permesso dunque all’azienda, ha concluso l’ad, di “trasformarsi per un giorno in un hub di conoscenza e di sapere da mettere a disposizione dei nostri clienti, che sono delle vere eccellenze tecnologiche italiane”.