L’Emilia-Romagna ingrana la retromarcia: caduto il divieto in cambio di un maggior numero di domeniche ecologiche
Euro 4 no. Euro 4, invece, sì. L’Emilia Romagna compie una brusca inversione a “U” ed elimina il divieto imposto dalla Regione alle categorie superiori all’Euro 3. La decisione è stata presa dopo che un numero sempre maggiore di municipi si era sfilato dal dal Nuovo accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano e sui social stava montando il caso sul fatto che la norma finisse per svantaggiare i consumatori, alle prese con un automobili che non sono nella condizione di cambiare ma non possono nemmeno più usare.
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La Regione stanzia 5 milioni per rottamare gli Euro 4
Smentita dunque Legambiente che, forse con troppo ottimismo, aveva salutato così l’accordo: “Il documento firmato un po’ in sordina dalle 4 regione della Pianura Padana e dal Ministero dell’Ambiente imbocca una strada senza ritorno”. Invece sugli Euro 4 l’Emilia Romagna, che voleva essere apripista e vietarli ben prima di quanto accadrà in Lombardia, Veneto e Piemonte (salvo ulteriori rinvii, il divieto altrove scatterà il primo ottobre 2020), la retromarcia l’ha ingranata eccome.
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A quella data la Regione intende però arrivarci più preparata e promette lo stanziamento di cinque milioni di euro dal 2019 per incentivi ai privati per cambiare l’auto, cui si andrà ad aggiungere l’eco-bonus già previsto per i mezzi commerciali. Inoltre si fa pressing sul ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, affinché ne stanzi altrettanti, così da raddoppiare la cifra. Difficile, però, visto che il Def promette già di fare deficit a sufficienza.
Diminuiscono i giorni prima dello stop, aumentano le domeniche a piedi
A guidare la protesta i comuni di Granarolo e Castenaso. Cui si sono aggiunti via via altri campanili, altre amministrazioni. In compenso, i sindaci hanno dovuto accettare la diminuzione, da quattro a tre, dei giorni nei quali è possibile sforare i limiti ambientali prima di far scattare le misure di blocco del traffico (compresi gli euro 4). Saranno inoltre aumentate le domeniche ecologiche.
Le limitazioni previste in Emilia Romagna
Come avevamo già ricordato, il PAIR 2020 vuole superare la necessità di interventi di carattere emergenziale a contrasto del superamento del limite giornaliero di PM10 nel periodo autunno/inverno (quando le condizioni atmosferiche rendono particolarmente difficile la dispersione degli inquinanti verso un approccio di tipo strutturale), rafforzando quindi le misure ordinarie e continuative che abbassino i livelli di fondo dell’inquinamento in area urbana, in modo da evitare o limitare il verificarsi di episodi acuti di tossicità dell’aria.
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Dal 1 ottobre al 31 marzo, Arpae eseguirà ogni lunedì e giovedì una verifica dei valori di concentrazione di PM10 e invierà ai sindaci una comunicazione per evidenziare l´eventuale verificarsi di condizioni che richiedono l’attivazione delle misure emergenziali. Le misure emergenziali decorrono dal giorno successivo alla comunicazione di Arpae, quindi di martedì e venerdì, e proseguono fino al giorno di controllo successivo incluso.