La nuova app permette di comunicare solo tra persone che si conoscono. Si possono infatti coinvolgere nelle conversazioni solo persone già presenti nella propria rubrica telefonica.
Anonimato sì, bullismo no. È la sfida di To Be Honest, il nuovo fenomeno social tra i teenager. L’app sta rapidamente scalando tutte le classifiche di download sull’Apple Store negli Stati Uniti. Ma presto potrebbe conquistare il pubblico dei più giovani anche in Italia.
App anonime e cyberbullismo
Sì è spesso parlato di come le app e i social alimentino cattive maniere e cyberbullismo. I casi di cronaca a riguardo si sprecano negli ultimi anni. Sono tristemente noti i casi di suicidi dopo video personali diffusi su Facebook o YouTube (vedi il caso di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita dopo la pubblicazione di alcuni video a sfondo erotico che la vedevano protagonista). Un altro caso che aveva fatto molto discutere era stato quello della ragazzina di 14 anni della provincia di Padova che si è uccisa dopo che essere diventata bersaglio dei cyberbulli su Ask.fm, uno dei social più diffusi tra i teenager. Gli “amici” virtuali l’avevano incoraggiata a suicidarsi con frasi del tipo “fai schifo” e “ucciditi”.
Su To Be Honest proibiti gli insulti: solo messaggi positivi
Le app di messaggistica e i social anonimi sono spesso diventati teatro di insulti. I casi più celebre sono quelli di ThisCrush e Sarahah, dove frasi offensive e volgari si sprecano. L’obiettivo di To Be Honest è quello invece di accompagnare solo buoni sentimenti al mantenimento dell’anonimato. La nuova app permette di comunicare solo tra persone che si conoscono. Si possono infatti coinvolgere nelle conversazioni solo persone già presenti nella propria rubrica telefonica. Gli utenti parlano tra di loro senza rivelare la propria identità ma è proibito qualsiasi tipo di insulto. Solo buoni sentimenti insomma: complimenti e giochi sono gli unici due ingredienti ammessi nelle conversazioni su To Be Honest.
I quiz la chiave del successo di To Be Honest
Così magari capita di ricevere un complimento o una possibile avance ma senza sapere da chi proviene. Allo stesso modo funzionano i quiz. L’app propone domande e sondaggi che coinvolgono la cerchia di utenti in contatto tra loro. Tipiche domande: chi è la ragazza più bella della scuola? Chi è il più bravo a giocare a calcio? Dalle risposte gli utenti possono provare a capire chi è il mittente dei messaggi, anche perché l’app offre degli indizi. E più si viene scelti nei quiz più si conquistano delle “gemme” virtuali, le quali consentono di sbloccare delle funzioni avanzate.
I rischi dietro un’app come To Be Honest
La formula di To Be Honest funziona e piace ai teenager americani. In poche settimane sono stati infatti completati oltre 150 milioni di quiz. Certo, si potrebbe obiettare che l’app rischia alimentare un bisogno di popolarità eccessivo. Un bisogno alla base del funzionamento di pressoché tutti i social network. Parallelamente, chi conquista meno “gemme” degli altri potrebbe sentirsi presto in difetto. Insomma, dietro i messaggi 100% positivi potrebbero sorgere anche un’eccessiva preoccupazione per la propria immagine pubblica e sentimenti di inadeguatezza. Certo, meglio di essere preda dei cyberbulli. Ma nemmeno un paradiso idilliaco, to be honest.