I marchi cinesi sono quelli che fanno registrare le crescite più significative. Ma anche se le vendite non crescono anno su anno, i numeri di Samsung restano solidi
Il podio si va consolidando, anche se la distanza tra secondo e terzo posto si accorcia e le novità principali si registrano per le posizioni di rincalzo. Questo è il quadro che dipingono le rilevazioni di tutti gli analisti, corroborate dalle trimestrali diffuse nelle scorse settimane dei marchi impegnati nel mercato smartphone: Samsung comunica ottimi risultati, a un anno dalla debacle del Note 7 (e dopo lo scandalo che ha colpito i suoi vertici), Huawei cresce in modo costante e Apple si conferma su ottimi livelli. Anche gli altri marchi cinesi, Oppo in testa, crescono in modo significativo: all’appello manca soltanto LG, le cui vendite del nuovo flagship G6 non decollano.
I numeri di Canalys
Molto intrigante l’analisi condotta da Canalys, sia per quanto attiene le quote di mercato nel secondo trimestre dell’anno che per quanto attiene il mercato cinese. A livello planetario, Samsung si conferma leader nelle vendite con 79 milioni di unità consegnate nel corso del Q2 2017: non c’è crescita significativa rispetto al 2016, appena un paio di punti percentuali in più, ma si tratta comunque di un dato che doppia praticamente quello del secondo posto. A limitare la crescita dell’azienda di Seoul probabilmente il prezzo di listino del nuovo Galaxy S8: secondo Canalys Samsung sta “testando i limiti di prezzo di Android”, ma pare comunque che il fatturato non ne risenta affatto. Quello degli smartphone equipaggiati col sistema operativo di Google è un mercato diverso da quello di iPhone: Apple si può permettere prezzi superiori in virtù della percezione diversa, quasi di status symbol, che il suo melafonino ha presso il pubblico.
Medaglia d’argento in questa classifica proprio per Apple: Cupertino ha consegnato 41 milioni di unità, un dato interessante visto che iPhone 7 è un terminale relativamente datato rispetto ai più recenti flagship dei concorrenti. Conta senz’altro in questo caso il fatto che il marketing della Mela operi sulla fidelizzazione di chi si trova già all’interno del giardino di iPhone e iPad, dunque si rivolga anche a chi è già cliente ed è in cerca di un upgrade. Un dato comunque ancora più interessante alla luce del fatto che nel Q3 arriverà un aggiornamento molto atteso: iPhone 8 dovrebbe incorporare novità intriganti, da schermo OLED a nuove colorazioni, e offrire dunque margini di crescita ulteriori.
In un mercato che complessivamente cresce del 4 per cento (toccando quota 340 milioni a livello globale), il +20 per cento che fa registrare Huawei con i suoi 38 milioni di smartphone è senz’altro un dato che fa riflettere: l’azienda cinese è ormai indietro solo di 3 milioni di pezzi rispetto ad Apple, e le dichiarazioni altisonanti del CEO Richard Yu che puntano a una competizione diretta tra il prossimo Mate 10 e iPhone 8, oltre a una trimestrale più che solida, fanno pensare che potremo presto assistere a una lotta serrata per il secondo posto. Ancora più robuste le crescite di Oppo e Xiaomi, che rispettivamente segnano +44 e +42 per cento, ma i due marchi cinesi rimangono concentrati soprattutto sul mercato domestico (dove invece Apple appare più debole che in passato).
L’analisi IDC e la stagnazione di LG
I numeri di Canalys sono confermati anche da IDC. Non cambiano le posizioni in classifica, con Samsung che col 22,3 per cento di market share si assicura la prima posizione seguita da Apple a 12 per cento e Huawei appena dietro all’11,3. Più staccate Oppo all’8,1 per cento e Xiaomi al 6,2: anche IDC però conferma la crescita robusta delle cinesi, come nel caso di Xiaomi che fa registrare quasi il 60 per cento in più di unità consegnate nel trimestre. La crescita dei primi cinque significa che tutti gli altri marchi ne fanno le spese: la voce Others segna un calo del 16 per cento anno su anno, e va anche sottolineato come ciò si traduca in 133 milioni di pezzi consegnati a fronte di un totale di quasi 342 milioni di smartphone.
In altre parole, il mercato si va polarizzando su alcuni marchi che diventano sempre più pesanti nel quadro generale. Altrettanto interessante valutare come oggi a dominare il mondo smartphone (e tablet) siano marchi che fino a pochi anni fa erano sconosciuti o rilevanti solo nella fascia bassa del mercato: Motorola, Nokia, altri marchi gloriosi come Sony (ed Ericsson e Sony-Ericsson) sono ormai relegati a quote marginali, mentre chi produceva feature-phone o terminali molto economici come Huawei e Samsung oggi è in grado di produrre margini significativi nella fascia più alta del mercato.
Lo stesso purtroppo non vale per LG: l’azienda coreana ha dovuto registrare ancora una perdita di oltre 100 milioni di euro per la sua divisione mobile, e il lancio del nuovo flagship G6 avvenuto allo scorso Mobile World Congress di Barcellona non ha garantito i risultati sperati. Per “l’altra coreana”, comunque, non tutto è perduto: ha appena fatto il suo debutto una nuova linea di smartphone che va sotto il marchio Q (due i modelli fino a questo punto: Q6 e Q8), cui seguirà al prossimo IFA di Berlino anche un nuovo terminale della linea V.