A Bergamo il contest organizzato da ABB e Polihub: una sfida combattuta a colpi di pitch tra 8 innovativi progetti. Alla fine premiate le startup BEE, WindCity e Zaphiro
Erano in 11 all’inizio, ridottesi a 8 in un primo momento e da ieri a 3. Le 3 startup vincitrici della Unlock your Ability, la call organizzata da ABB in collaborazione con Polihub e rivolta a progetti per la gestione digitale dell’energia.
Progetti validi e una call molto combattuta
Scegliere le proposte migliori per la giuria di Unlock your Ability non è stato facile. A dimostrarlo c’è l’ora passata in camera di consiglio prima di pronunciare il verdetto con fuori dalla stanza tutti gli startupper in trepidante attesa. L’azienda era in cerca di idee innovative capaci di rinnovare e, perché no, rivoluzionare la distribuzione dell’energia. E tutti i progetti, ripresentati ieri dopo un percorso di tutorship e incubazione della durata di un mese seguito da Polihub, avevano le carte in regola per farlo.
Sistemi robotici per la ricarica automatizzata delle auto elettriche, cooperative per la distribuzione partecipata dell’energia e app che attraverso un modello 3D ti aiutano nella realizzazione dei lavori sugli impianti elettrici domestici: la tecnologia applicata all’energia può aprire un numero infinito di porte per rispondere alle nuove e sempre più pressanti esigenze degli utenti.
Rullo di tamburi e poi dal palco della sede ABB di Bergamo ecco il verdetto di Unlock your Ability. “Vincono BEE (Beyond Energy Efficiency), WindCity e Zaphiro”, pronuncia d’un solo fiato la voce dell’annunciatore. Gioia e delusione si leggono sui volti dei partecipanti, minore lo stupore: fin dal pitch di presentazione queste tre startup avevano colpito e incuriosito per la validità dei loro progetti. Sensazione confermata poi da come hanno risposto alle domande di una scrupolosa giuria. Ma cosa propongono effettivamente i vincitori?
BEE, WindCity e Zaphiro: ecco i 3 vincitori
BEE ha pensato una soluzione concreta ai problemi di efficienza energetica attraverso l’uso di device coordinati e integrati tra loro. Il sistema di consumo energetico dell’utente in questo modo viene potenziato salvaguardando quell’energia che altrimenti andrebbe sprecata. Ma questo genere di idea è applicabile anche in maniera allargata a realtà composite come palazzi, o anche quartieri interi. “Un edificio può essere visto come un insieme di ambienti correlati che possono essere gestiti in maniera comune per migliorare i propri risultati complessivi”, spiega Daniele Ioli che si occupa degli aspetti tecnici del progetto. Il tutto in un sistema di gestione automatico e online che offrirebbe ai clienti la possibilità di fare affidamento su BEE come energy manager e energy trader.
Idea completamente diversa quella presentata dal founder e CEO di WindCity, Tommaso Morbiato: “Un nuovo concetto di conversione energetica applicabile sulle turbine eoliche e indrocinetiche”. Le macchine impiegate oggi nella produzione di energia pulita e rinnovabile sono tarate su un flusso di lavoro (spinta del vento o forza del mare) regolare. Ma la Natura non è per niente regolare, è imprevedibile e alterna periodi di quiete a momenti in cui scatena tutta la sua potenza. Questi sbalzi continui fanno sì che la macchina si accenda e si spenga e si logori a ritmi superiori rispetto a quelli previsti. WindCity ha creato un meccanismo semplice che si adatta alle dinamiche della Natura allungando la vita e migliorando le performance degli strumenti attualmente a nostra disposizione.
L’ultimo dei premiati è Zaphiro che offre un sistema di monitoraggio real-time delle griglie di distribuzione energetica capace di intervenire anche in caso di problemi. Come spiega Paolo Romano, CEO della startup, “la modernizzazione e la digitalizzazione delle griglie aiuteranno a integrare le risorse di energie rinnovabili e fornire nuovi servizi ai clienti”.