Antonio Chiarello, MD italiano di iStarter, con un video in anteprima su StartupItalia!, lancia Made in Italy 2.0.2.0 Beijing Edition appuntamento che vuole connettere i migliori imprenditori digitali italiani con investitori internazionali
Dopo Westminster, iStarter, l’acceleratore basato a Londra che sostiene le startup Made in Italy che vogliono crescere nel Mondo, indica una nuova direzione. Il dito punta in Cina. Pechino per la precisione, a ottobre, è infatti la nuova tappa del tour di Made in Italy 2.0.2.0. A lanciare ufficialmente la call è Antonio Chiarello, MD italiano di iStarter, con un video in anteprima su StartupItalia! QUI per applicare. La deadline é il 15 giugno.
I requisiti per partecipare
Made in Italy 2.0.2.0 Beijing Edition è l’appuntamento promosso da iStarter per connettere i migliori imprenditori digitali italiani con investitori internazionali. Seconda data dopo il successo della prima tappa a Londra dove, nel parlamento inglese, 10 selezionate startup hanno rappresentato il meglio del digitale agli occhi degli investitori della City. Possono partecipare startup digitali con: key founders italiani, più di 500 mila euro raccolti, potenziale di crescita esponenziale, più di 500 mila euro di fatturato atteso nel 2017.
Prima tappa, Westminster
Il 10 aprile a Westminster 10 startup selezionate hanno avuto la possibilità di presentare le loro aziende e i progetti per il futuro di fronte a un pubblico di 250 persone tra investitori, nazionali ed internazionali, Equity Partner di iStarter e rappresentanti dei più importanti fondi di investimento inglesi ed europei. Supporter dell’appuntamento è stata la parlamentare inglese Tania Mathias, alla quale si è unito Robert Courts, membro del Parlamento inglese. «Questo evento – hanno spiegato Tania Mathias e Robert Courts – è il nostro piccolo contributo per dimostrare che il rapporto tra Italia e Regno Unito è solido come non mai. Da esponenti del Parlamento Inglese affrontiamo insieme con fiducia questo momento di incertezza legato al risultato del voto sulla Brexit».