Per l’ultimo anno i risultati della prova somministrata dall’istituto nazionale di valutazione andranno a sommarsi al voto finale di terza media. Qualche consiglio utile per affrontare l’impegno al meglio
Sarà l’ultima volta, ma toccherà a loro: giovedì 15 giugno i 571 mila ragazzi che affronteranno l’esame di Stato alla scuola secondaria di primo grado dovranno misurarsi anche con il test Invalsi. Ancora per quest’anno i risultati della prova somministrata dall’istituto nazionale di valutazione andranno a sommarsi al voto finale di terza media.
Dal 2018 non sarà più così: i nuovi decreti approvati nei mesi scorsi hanno fatto uscire la prova dall’esame di Stato.
Sarà fatta nei mesi precedenti e sarà comunque necessaria per essere ammessi. Intanto per il 2017 l’esercito dei 571 mila si dovrà preparare.
Matematica…
Il primo test sarà quello di matematica che i ragazzi dovranno affrontare a partire dalle 8.30 del 15 giugno: esistono cinque versioni della stessa prova ma con domande distribuite in ordine diversi per evitare la copiatura. A nessuno sarà concesso l’uso della calcolatrice e chiaramente tanto meno del cellulare. Gli studenti avranno a disposizione 75 minuti che dovranno usare nel migliore dei modi. Terminato il test sulla matematica la maratona continua. Quindici minuti di pausa per prendere fiato e per scambiarsi qualche opinione e via di nuovo in batteria.
…il test d’italiano
Stavolta i ragazzi dovranno affrontare il test di italiano. Anche in questo caso esistono cinque versioni differenti. Guardando la prova dello scorso anno è chiaro che il test punta ad analizzare la comprensione della lettura e gli ambiti grammaticali. Il fascicolo di italiano si divide in due parti: la prima relativa appunto alla comprensione di due brani dove vi sono domande a risposta aperta e altre a risposta chiusa. La seconda che prevede domande di grammatica sempre con risposte aperte o a crocette. E’ utile pertanto un bel ripasso dell’analisi grammaticale e dell’analisi logica che sono sempre alla base del lavoro che viene fatto dal sistema di valutazione. Per quanto riguarda la matematica, invece, il fascicolo prevede 20/25 domande sui seguenti argomenti: numeri, geometria, relazioni e funzioni, dati, misure, previsioni.
Dal 2018 la prova su PC
Il 2017 sarà l’ultimo anno in cui i test Invalsi saranno fatti sulla carta:
dal prossimo anno, laboratori permettendo, la prova sarà svolta su personal computer
Una sfida che il ministero è pronto a lanciare ma che dovrà scontrarsi con la scarsità di strumenti a disposizione. Tra le novità del 2018 anche l’introduzione di una prova per verificare l’apprendimento della lingua inglese (abilità di comprensione e uso della lingua) in aggiunta alle prove di italiano e matematica. Il prossimo anno oltre all’Invalsi cambierà anche l’esame. Verranno fatte tre prove scritte riferite rispettivamente alla lingua italiana, alle competenze logico- matematiche e alle competenze in lingue straniere. Verrà assegnato un maggiore peso al percorso scolastico compiuto dall’alunno nella determinazione della valutazione finale riguardante l’esito dell’esame. Infine il presidente della Commissione sarà il dirigente scolastico della scuola, anziché quello di un’altra istituzione. Insomma un nuovo esame di Stato che cambierà radicalmente le abitudini dei nostri ragazzi e delle loro famiglie che per anni si sono lamentare del fatto che il voto finale era in qualche modo “contaminato” dal risultato del test Invalsi che non sempre rispecchiava le capacità dell’alunno che spesso andava in ansia proprio per questa prova nazionale.
Come prepararsi
Ad Anna Maria Aiello, presidente dell’Invalsi, abbiamo fatto qualche domanda per cercare di capire qualcosa in più su come prepararsi al 15 giugno.
Cosa suggerisce di fare per arrivare pronti ad affrontare il test d’italiano?
«Leggere con attenzione, confrontando le domande. Andare con calma e con la fiducia di capire. Essere abituati a leggere per capire. Serve molta esperienza precedente. Ai ragazzi dico di non guardare la pagina ma comprenderla, fermarsi sul testo. L’abitudine radicata a guardare può portare ad una leggerezza della lettura. Va posta attenzione riga per riga con pazienza. Alcune insegnanti anni fa parlavano di ancoraggio alla pagina. E’ una competenza che si acquisisce pian piano. In questi giorni leggete testi, provate a farvi fare delle domande, per capire quello che il testo dice».
Una parte della prova sarà anche sulla grammatica?
«Si ma stiamo parlando di nozioni note come i sinonimi, i significati delle parole. Non deve spaventare questa parte della prova. Un suggerimento: scaricate dal sito dell’Invalsi le prove degli altri anni può essere utile a capire come vanno fatte. E’ la migliore esercitazione che si può fare per familiarizzare anche con il test e non avere paura».
E per la prova di matematica?
«E’ una materia che penalizza di più, perché i nostri test sono più lontani dall’abitudine scolastica ad imparare le cose. C’è una convenzionalità nell’acquisizione della matematica. Il problema è vedere le prove degli anni precedenti: non si tratta di ricordare nozioni ma applicare alla realtà la matematica. Lo stimolo che vogliamo dare è quello di ragionare in termini quantitativi».
Il prossimo anno cambia tutto.
«Le faremo ad aprile e ci sarà anche la prova di inglese. Inoltre saranno al personal computer e gli insegnanti non dovranno più correggere nulla. Avremo il riconoscimento dell’attestazione del livello delle lingue: è una grande conquista. Le famiglie non dovranno più pagare per avere una certificazione ma l’avranno grazie all’Invalsi. Le prove saranno fatte nell’arco di 15 giorni: non sarà sempre la stessa prova ma test che avranno la stessa difficoltà».