La startup ha sviluppato TINA, generatore di calore a zero emissioni
Si chiama TINA ed è una pompa di calore per il riscaldamento degli edifici a zero emissioni e gas inquinanti, sviluppata da TEON, startup che ha l’obiettivo di sviluppare progetti per offrire soluzioni al problema delle emissioni di gas inquinanti generati dal riscaldamento degli edifici, particolarmente sentito nelle aree urbane. TEON è nata a gennaio 2015 dall’incontro tra VEOS, società che si occupa di soluzioni per l’energia e per l’ambiente, Ferdinando Pozzani, attuale amministratore delegato di TEON, e l’ideatore di questa nuova tecnologia, Gianfranco Pellegrini. «Veos – spiega Riccardo Bani, fondatore e vicepresidente di Veos Group – è nata alla fine del 2013 con l’obiettivo di investire in tecnologie e modelli di business innovativi con particolare riguardo al settore dell’efficienza energetica. Per questo motivo – ha aggiunto – quando Ferdinando Pozzani (nella foto), alla fine del 2014, ci ha presentato questa tecnologia innovativa, abbiamo deciso di investire non solo da un punto di vista finanziario ma anche attraverso le nostre competenze industriali nel settore energetico ed abbiamo costituito Teon». E i prossimi step? «Attualmente – spiegano Riccardo Bani e Ferdinando Pozzani – sono presenti 4 installazioni sul territorio e un portafoglio crescente di ordini. Le nostre tecnologie sono già in esercizio in una scuola, in un edificio pubblico comunale e in un’azienda, senza nessun problema rilevato. Anche grazie al portafoglio ordini in crescita – hanno spiegato – l’obiettivo per i prossimi anni è riuscire a estendere questa tecnologia a più realtà , per contribuire a risolvere il problema dell’inquinamento ambientale attraverso un riscaldamento sostenibile che sino ad oggi non ha trovato soluzione».
Come funziona TINA
TINA è una pompa di calore ad alta temperatura (si superano gli 80°C) e ad altissima efficienza: il 70% dell’energia necessaria per produrre il riscaldamento viene estratto da una fonte rinnovabile (acqua di falda, lago, fiume) e per il restante 30% si utilizza energia elettrica. In altri termini, mentre una normale caldaia deve bruciare 110 unità di combustibile fossile per offrire 100 unità di calore all’ambiente da riscaldare, Tina consuma solo 30 unità di energia elettrica.
In aziende e case già esistenti
Una pompa di calore tradizionale lavora a temperature inferiori a 55°C, una soglia insufficiente per riscaldare ambienti dotati di termosifoni (la stragrande maggioranza degli edifici cittadini), che richiedono temperature di mandata dai 60 sino agli 80°, specie in caso di inverni rigidi. Grazie alla tecnologia realizzata da TEON questo limite tipico delle pompe di calore tradizionali è stato superato. La casa che adotta questa soluzione migliora la propria classe energetica (e il suo valore patrimoniale) non solo grazie all’uso di fonti rinnovabili, ma anche per l’utilizzo di refrigeranti naturali, più sicuri e rispettosi dell’ambiente.