La piattaforma di recensioni fa l’affare e rivende due anni dopo quella di food delivery al doppio del prezzo d’acquisto. Cosa insegna per l’Europa
Gran botto per Yelp, la piattaforma che guida a locali e ristoranti raccogliendo le recensioni dei clienti. Ha appena chiuso un accordo per vendere Eat24, una piattaforma di food delivery che aveva acquistato un paio di anni fa, a GrubHub, il principale player del settore statunitense, per la cifra di 287,5 milioni di dollari. Cash. Un po’ più del doppio della cifra per la quale l’aveva acquisita.
L’accordo
L’accordo apre anche a una nuova partnership fra le due parti: gli utenti di Yelp potranno ordinare via GrubHub e la piattaforma di consegne integrerà i servizi di Yelp. Lanny Baker, capo delle finanze di Yelp – che è una società quotata fin dal 2012 – ha spiegato che l’accordo “dimostra il valore che abbiamo creato negli ultimi due anni”. D’altronde l’azienda aveva comprato Eat24 nel 2015 per 134 milioni di dollari. Un affare, non c’è che dire.
In questo modo e grazie al patto Yelp tiene fra le sue opzioni le consegne a domicilio ma nello stesso tempo abbandona il lato operativo del settore, sempre più agguerrito, lasciando a GrubHub – che ha appena sottoscritto un sodalizio simile con TripAdvisor – l’onere di servire gli utenti. Che potranno scegliere fra 55mila locali negli Stati Uniti, anzi 75mila considerando i 15mila che consegnavano in esclusiva per Yelp.
Gli sviluppi del mercato
Al di là del lato nordamericano, il quadro interessa gli sviluppi europei per capire ciò che potrebbe accadere nel settore. Piattaforme nate con obiettivi diversi, e che con gli anni ne hanno sviluppati di nuovi, tendono ora a uscire dalle funzioni che non rientrano nel core business preferendo partnership e integrazioni. Fra l’altro Yelp ha annunciato ottimi conti per il secondo trimestre dell’anno, superando le stime degli analisti: fatturato da 209 milioni di dollari, aumenti a doppia cifra per la parte legata a marketing e pubblicità mentre il numero di recensioni è salito a 135 milioni durante il periodo considerato. Jeremy Stoppelman, il Ceo del guppo, ha sottolineato il ruolo dell’app mobile, installata sul 22% in più dei dispositivi rispetto a un anno fa.