Nata da una necessità sperimentata in viaggio, Local Freddie offre la possibilità di visitare Londra in un modo nuovo ma soprattutto a misura di viaggiatore, grazie alla presenza a una guida del posto
“I have a guy”, dice spesso Barney Stinson, uno dei personaggi più amati della serie tv “How I met your mother“. Potremmo tradurre la parola “guy” con “tizio”. Barney ha un tizio per le barche, per i castelli e anche per i tizi stessi. In inglese esiste una parola simile, con una connotazione anche più positiva: è freddie. L’Urban Dictionary dice: “Freddie: una persona di cui ci si può fidare, di base la miglior persona che si possa mai incontrare, inoltre è anche quella più bella nella stanza“.
Vittoria Arnold e Paolo Giorgetti hanno creato Local Freddie, un’app che riunisce tutti i migliori Freddie di Londra e li paga per far sì che possano guidare i turisti di tutto il mondo per la città più innovativa al mondo.
Local Freddie, per non vivere una città a metà
“Nella tarda primavera del 2015 io e Paolo Giorgetti, docente universitario, ci siamo recati a San Pietroburgo con un gruppo di persone d’età compresa tra i 21 e i 48 anni – racconta la co-founder di Local Freddie -. Abbiamo cercato di conoscere una città non proprio a portata di mano. Ma una volta lì, ci siamo sentiti completamente spaesati e non c’era nessuno che parlasse inglese. Anche per visitare luoghi abbastanza comuni o per mangiare, facevamo proprio fatica. Sentivamo di aver vissuto la città a metà. Quindi abbiamo pensato che se avessimo avuto una persona di 20 anni in grado di mostrarci cosa fanno i veri abitanti”.
Il primo impulso è di cercare se un’app che radunasse tutti questi Freddie nel mondo ci fosse già. Non c’era. Ecco che a metà del 2016 nasce Local Freddie. Nei primi mesi del 2017 l’app, radicata e incentrata su Londra, vanta oltre 80 guide locali, con un tasso di crescita del 20% mensile nelle prenotazioni dei servizi.
Il modello di business di Local Freddie
L’app, partita con un capitale sociale di 380 mila euro, si basa su un business molto semplice. L’utente sceglie il suo tour. Incontra il Freddie per concordare insieme le caratteristiche del servizio acquistato. La piattaforma trattiene un fee sulla prenotazione del cliente, mentre i Freddie sono retribuiti e assunti attraverso un contratto specifico del mercato inglese, quello per casual workers. I Freddie prendono il 70% del costo della prenotazione del servizio. Il 30% resta all’organizzazione.
“Local Freddie offre un lavoretto part time, perfetto per i freelance che possono monetizzare il bisogno di staccare dal proprio lavoro. I Freddie non devono fare altro che mettersi a disposizione in base ai propri tempi”, spiega Arnold.
Oltre al contratto da casual workers, la scelta di impiantare la base di Local Freddie a Londra è dettata anche dal numero di turisti, oltre 20 milioni all’anno. Inoltre, la piazza londinese è la migliore per esporre un progetto intelligente agli investitori alla ricerca di potenziali unicorni.
La Brexit? Non fa paura
La Brexit non fa paura né alla società di Arnold e Giorgetti né ai Freddie.”Dal referendum non c’è stato alcun cambiamento – spiega la co-fondatrice -. Già ora il turista si trova a dover presentare il passaporto e i nostri Freddie hanno le nazionalità più variegate. Quello che potrebbe cambiare sono i costi del servizio, da legare al calo del valore della sterlina, fattore che valuteremo in una fase successiva”.
I trend di Local Freddie
Tra i principali servizi offerti ci sono tour dedicati al food (i più gettonati, specialmente dalle famiglie), le visite ai luoghi dove sono stati girati i film e – “a sorpresa”, ha dichiarato Victoria – anche la visita guidata ai parchi e giardini della capitale inglese è, in tutti i sensi, un evergreen. Ovviamente, ce n’è anche per i patiti della vita notturna, mentre per gli appassionati della famiglia reale, c’è da rivolgersi alle guide autorizzate, non rintracciabili tra i Freddie.
“Non ci sono tour prestabiliti – puntualizza Arnold -, ma abbiamo osservato delle tendenze. Ad esempio il turista italiano è più concentrato sulle visite enogastronomiche, che gli permettano di scoprire il post strano, il locale pop-up che poi sparisce. Il turista tedesco d’altra parte ama di più i tour scientifici”.
Local Freddie e il futuro, con un sogno italiano
Al momento, con 4.000 download e meno di un anno di attività, Local Freddie si è ben posizionato sul mercato londinese, ma non opera in un mercato privo di competitor. Anzi. Soprattutto per quanto riguarda le app dedicate ai tour enogastronomici che fanno impazzire i foodies in vacanza, la concorrenza è ben articolata. C’è Viator, Get Your Guide e naturalmente AirBnb Trips.
Secondo Victoria Arnold il mercato della vendita della customer experience in vacanza non avrà un vero leader. “C’è una frammentazione data dalla diversificazione della domanda (ci sono le famiglia, gli amici, le coppie). L’esperienza ricercata cambia continuamente e una maggiore offerta assicura a tutti i player una fetta di mercato”.
Dopo aver affrontato il 2017 come l’anno di consolidamento, Local Freddie si prepara a sbarcare in continente. “Ci interessano Amsterdam e Berlino – spiega Arnold -. Il servizio sta migliorando: abbiamo aggiunto la possibilità di comunicare con il Freddie già prima dell’incontro preparatorio. Ovviamente, stiamo lavorando ad alcune implementazioni dell’app”.
Italiano a Londra senza desiderio di tornare in Italia? “In quanto italiani, tornare in patria e lavorare con il mercato italiano sarebbe meraviglioso, ma la limitazione burocratica c’è e non possiamo ignorarla – riflette l’imprenditrice -. I costi sono molto diversi e l’applicazione del nostro modello di business diventerebbe onerosa. Stiamo cercando di capire se lo strumento voucher può essere di supporto all’attività di Local Freddie, ma abbiamo bisogno di avere delle certezze”.