Alla Social Media Week di Roma è stata presentata l’associazione di comunicatori e giornalisti del Governo. PAsocial si prepara a una sfida importante: la scesa in campo della Pubblica Amministrazione nel complesso scenario dei social network
Si è conclusa l’ultima edizione della Social Media Week, evento organizzato da Business International presso la Casa del Cinema nella suggestiva cornice di Villa Borghese a Roma. La Social Media Week è considerata tra gli eventi più innovativi della comunicazione digitale e affronta tematiche inerenti aspetti sociali, culturali ed economici che il web e l’utilizzo dei social media provocano nella vita delle persone.
PAsocial, l’associazione culturale che trasforma la comunicazione istituzionale
La vera novità di questa edizione è la presentazione di PAsocial, un’associazione di comunicatori e giornalisti del Governo che ha lo scopo di diffondere, sia a livello centrale che sui territori, la nuova comunicazione pubblica. L’associazione si pone una sfida importante: la scesa in campo della Pubblica Amministrazione nel complesso scenario dei social network sites. Il fondatore Francesco di Costanzo afferma che si sta sviluppando un nuovo modo di interagire con i cittadini, e che gli operatori del settore pubblico possono raggiungere gli utenti attraverso gli strumenti social. In una società iper-connessa come quella odierna, in cui gli strumenti digitali sono al centro della vita quotidiana delle persone comuni, la maniera più diretta per fornire informazioni utili è quella di utilizzare i social media con un linguaggio semplice e immediato.
Linguaggi, strumenti, e novità della rivoluzione nella comunicazione pubblica
E’ possibile coniugare la comunicazione istituzionale, tradizionalmente burocratica e paludata, con il linguaggio smart e semplificato dei media digitali? Questo è uno degli obiettivi posti da PAsocial, che intende “sdoganare” nell’ambito della Pubblica Amministrazione un registro comunicativo che strizza l’occhio anche al marketing, per raggiungere i cittadini nei luoghi virtuali che essi quotidianamente frequentano. Presidiare questi territori significa poter cogliere i loro bisogni, in modo tale da fornire servizi efficienti e mirati.
Durante l’incontro organizzato durante la Social Media Week, PAsocial ha dato la possibilità a diversi relatori di raccontare la propria esperienza sul campo per condividere ciò che è stato realizzato fino a questo momento e puntualizzare nel contempo le criticità e le problematiche che si incontrano durante questo non facile percorso. Alcune amministrazioni hanno adottato nuove modalità comunicazionali, come per esempio il caso del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che da poco tempo utilizza un Bot su Facebook messenger per rispondere in maniera immediata e automatica ai cittadini che chiedono informazioni ricorrenti. Si tratta del primo progetto in assoluto di questo tipo, implementato e realizzato completamente a costo zero, da collaboratori interni.
Nasce l’idea di un nuovo modello organizzativo e la figura del giornalista pubblico
Tra le proposte più interessanti che nascono da questo incontro, è da segnalare quella che riguarda il nuovo modello organizzativo, improntato su determinati principi adottabili in tutta la Pubblica Amministrazione e che tende a scardinare le norme ormai obsolete della Legge 150. Questa normativa, che nasce prima del web, è oggi in contrapposizione a qualunque idea di team building perché divide il gruppo di lavoro comunicativo in tre comparti separati e invalicabili (portavoce, ufficio stampa e URP). Nella comunicazione digitale avanzano nuove figure professionali, cui occorre lasciare il passo. L’attività del social media manager, per esempio, che nelle organizzazioni private è l’elemento centrale intorno al quale ruota tutto il processo comunicativo, nell’ambito pubblico è stata archiviata in passato come “sana improvvisazione”. Oggi tutto è cambiato e a gran voce si reclama l’istituzione di una nuova figura per chi opera nella comunicazione istituzionale: il giornalista pubblico. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel settore del giornalismo e che trova un concreto riscontro nel pensiero di Nicola Marini, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, fervente sostenitore di un’eventuale riforma del sistema. Oramai si ritengono maturi i tempi per un possibile accesso all’Ordine, in base a determinati requisiti, degli addetti alla informazione e comunicazione pubblica. Esiste d’altronde già una precisa indicazione in questa direzione da parte della ministra della Semplificazione Marianna Madia all’Aran, nell’atto di indirizzo che riguarda i criteri direttivi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Si profila quindi, con buoni auspici, una serie di innovazioni che permetteranno alla Pubblica Amministrazione di anticipare i bisogni del cittadino, mettendolo al centro dell’azione comunicativa per offrigli dei servizi sempre più qualificati ed efficienti.