Il team di Mario Savo di Latina ha vinto l’hackathon voluto dal Manchester City di Guardiola, per loro 12 mila euro di premio. E la possibilità di contribuire alla vittoria della Premier League
Alla fine lo ha vinto un progetto italiano. Mario Savo da Latina, e il suo team, hanno vinto il concorso lanciato dal Manchester City #hackmcfc, quella che è stata definita la più grande gara di lavoro nella storia del calcio europeo.
Il Manchester City è stata la prima squadra di calcio a organizzare un hackathon. In pieno calciomercato. Il Manchester City, che quest’anno sarà allenato da Pep Guardiola, si è rivolto anche ai dati per migliorare le sue prestazioni. Nell’ultima stagione è arrivato quarto in Premier League ed è stato eliminato in semifinale di Champions League. Grazie ai fondi della proprietà araba e dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan, è una squadra che ha investito molto sul mercato ma ha negli ultimi anni faticato a trovare una sua identità di gioco.
La gara di Manchester
Stando ai dati rilasciati dalla società, oltre trentamila hacker da ogni perte del mondo hanno partecipato alla call e si sono stabiliti la scorsa settimana nella città inglese. Il City ha messo a loro disposizione tutti i dati di 10 partite della scorsa stagione: 5 milioni di numeri tra tiri, passaggi, chilometri percorsi in campo, falli, ammonizioni, cross, realizzazioni. Il resto si è svolto proprio come si svolgono gli hackathon. I partecipanti divisi in gruppi ad elaborare soluzioni possibili che potessero aiutare l’allenatore a valutare rischi, prestazioni, gioco degli avversari. Per un premio di 12mila euro, un po’ di biglietti e maglie del Manchester. E l’onore di aver contribuito al gioco di Guardiola.
E ha vinto Mario Savo. Da Latina. Che secondo quanto riporta Repubblica è un ex performance analysta del Latina di Mark Iuliano in serie B. ha creato un modello per elaborare una tattiva partendo da quella del gioco “posizionale” proprio di Guardiola. Nello staff di Savo c’erano Matteo Consonni, Gian Piero Cervellera e Jeshua Maxey, olandese.
Il messaggio su Facebook: il cielo è azzurro sull’Etihad Stadium
«Stasera il cielo sull’Etihad Stadium di Manchester é azzurro – scrive sul suo profilo Facebook Savo- azzurro perché un team di italiani ha vinto Players’ Player Award HackMcfc del Manchester City, riconoscimento per il quale mi sento in dovere di ringraziare tutti i 70 analisti e compagni di avventura in questa 3 giorni che hanno votato il nostro progetto/sistema statistico come il migliore tra tutti quelli in gara. Voglio condividere questa gioia con i miei compagni di gruppo: Matteo Consonni (professionista giovanissimo dalle importanti visions e con una grande leadership!) Jeshua Maxey (you’re very strong mate! And from this night a little more italian!) e Gian Piero Cervellera (genio assoluto con un computer davanti!) che verranno di sicuro come ospiti ai miei futuri corsi di formazione per raccontare questa avventura (Matteo, ti tocca scendere da Amsterdam!).
Infine i membri della giuria, tra i quali i responsabili delle analytics del Manchester City, che hanno giudicato il nostro modello molto interessante e si sono detti vogliosi di continuarlo a sviluppare insieme a noi! Da qui in avanti ci divertiremo!».
«Dedico tutto questo alla mia famiglia (in particolare a mio nonno che mi ha trasmesso questo amore smisurato per il calcio e che per problemi di salute non può condividere con me questa gioia) e ad Alessandra (love u!), che dall’Italia non hanno smesso un attimo di fare il tifo per me! Agostino Cristina grazie per la grande carica! – e poi aggiunge – PS: Forse noi italiani non siamo poi così negati per i numeri! Basterebbe così poco e nel mondo del calcio italiano potremmo dare il via ad una rivoluzione delle informazioni!»