I ragazzi di Actions l’hanno fatto di nuovo: una app sullo store Apple con 50 mila download nel primo mese (Actions ne aveva fatti 50 mila in un anno).
Era l’ottobre del 2012 quando Enrico Cirone e Cristiano Troffei lanciarono Actions sull’App Store, ottenendo poco dopo il riconoscimento “Best New App” del mese di dicembre. L’obiettivo era quello di migliorare l’esperienza di interazione con il proprio computer. L’app proponeva una sorta di linguaggio unico degli shortcut per tutti i software, ossia di quella lista infinita di comandi da tastiera per non passare dal menù a tendina. Actions funzionava, gli utenti erano soddisfatti, la loro produttività cresceva. Nel 2013 i due giovani decidono di portare la loro startup all’interno dell’incubatore I3P del Politecnico di Torino, dove Treatabit (il programma di supporto per startup digitali) li mette in contatto con i primi investitori. Così, con Club Italia Investimenti 2, arriva il primo seed da 50 mila euro.
Il rebranding: Quadro
500 mila utenti su Actions in pochi anni: tanti, ma il revenue model, fondato sui pochi dollari a download, era debole. Era arrivato il momento di ripensare l’app, dall’estetica alla sostanza. Nasce così Quadro, e ne ha parlato a StartupItalia uno dei due fondatori, Cristiano Troffei.
«Sentivamo la necessità di ripartire con un nuovo prodotto, e avevamo bisogno di un altro intervento degli investitori, poiché nonostante i grandi numeri di Actions, i guadagni erano stati minimi – afferma Troffei – così abbiamo ottenuto un altro importante investimento dalla società di venture capital P101. Lo sviluppo di Quadro non è stato semplice, anzi. Abbiamo richiesto un bridge loan perché non volevamo rischiare di uscire con un prodotto superficiale. Non vogliamo avere soltanto una bella confezione, ma offrire un prodotto ad alto tasso innovativo, e seguire i nostri utenti in ogni fase di scoperta del prodotto. Teniamo molto alla nostra community».
«Il lancio di Quadro è stato eccezionale, 50 mila download nel primo mese, tanti quanti quelli di Actions il primo anno – racconta Cristiano – siamo stati contattati dalla Apple che ha mostrato un forte interesse verso il nostro prodotto, suggerendoci di offrire l’app in diverse lingue, non soltanto in inglese. Oggi Quadro è disponibile in 10 lingue, e siamo spesso in evidenza nello store».
Quadro prosegue sulla strada tracciata da Actions, individuando nei creativi digitali il target principale: «musicisti, designer, grafici: sono le figure a cui abbiamo pensato nel progettare Quadro. Vogliamo facilitare il loro approccio al PC, senza far perdere loro il flow creativo, ovvero il focus sul loro lavoro, eliminando l’inutile. Quadro permette di comandare i software più usati, come Photoshop o Ableton, con semplici tap via tablet o smartphone. Il feedback degli utenti è fin’ora positivo. Addirittura abbiamo ricevuto una video-review da un piccolo millennial olandese: ci ha fatto molto piacere».
L’abitudine è un muro da abbattere: il nostro peggior nemico
Quadro non vuole solo aiutare i creativi. L’app è davvero rivolta a tutti: «sono più di trent’anni che interagiamo con i computer nello stesso modo, un modo pensato per chi è a digiuno di tecnologia. Oggi le cose sono cambiate, siamo la Nintendo generation: è arrivato il momento di fare un passo in avanti e capire quanto sia prezioso il tempo che sprechiamo davanti al pc inseguendo comandi obsoleti – afferma Cristiano – sfidiamo l’abitudine».
Come funziona Quadro
Quadro è disponibile nell’App Store in free download. «Abbiamo voluto dar la possibilità agli utenti di immergersi fin da subito in Quadro, offrendo molti preset e una prova gratuita di 14 giorni per creare preset customizzati, poi possono decidere se acquistare l’abbonamento lifetime, a 50 dollari, oppure l’abbonamento annuale a 20 dollari. Abbiamo anche attivato gli acquisti in app: per ora è disponibile soltanto la keyboard, al prezzo di 3 dollari. Con questo nuovo revenue model, decisamente più sostenibile, riusciamo a seguire gli utenti e offrire loro aggiornamenti puntuali e importanti».
Con Quadro sarà semplicissimo inviare mail, condividere link, utilizzare software complessi, togliendo ostacoli, velocizzando le operazioni, mantenendo sempre il controllo del proprio lavoro.
I prossimi step
«Abbiamo in programma di ultimare lo sviluppo di Quadro per Android, in linea con la nostra idea di aumentare le features per il B2B, dove oggi siamo un po’ carenti. Dando la possibilità di utilizzare l’app anche con tablet economici faciliterà il suo espandersi in ambienti di lavoro. Inoltre vogliamo aumentare le integrazioni con molti altri software, e proporre innovazioni non solo dal lato features. Vogliamo imporci anche in quei Paesi in cui oggi fatichiamo un po’: siamo molto forti in Germania, poi a seguire Stati Uniti e UK. L’Italia è molto staccata, ma italiani sono la maggior parte dei commenti nello store. La necessità che sento – ci confida Cristiano – è dar vita ad eventi per mostrare il funzionamento di Quadro. È molto più semplice utilizzarla che spiegarla: c’è bisogno di showcase di questo tipo, il prima possibile».