A Impact Hub lo spazio dove le aziende e gli artigiani del territorio, possono sperimentare e innovare
Non solo un laboratorio di fabbricazione digitale, non solo un FabLab. Qualcosa in più. Un hub. Uno spazio dove le aziende del territorio, gli artigiani del territorio, possono sperimentare e innovare. Dove i makers possono incontrarsi, far crescere e contribuire alla diffusione di progetti legati al design, ai droni, alla stampa 3D, alla wearable tech. Con questo spirito è nato e cresciuto FabLab Firenze, in via Panciatichi 10. Che, con Fablab Pisa, Fablab Cascina e Fablab Contea, fa rete con i principali FabLab in Toscana. FabLab Firenze è ospitato presso ImpactHub Firenze (stazione di Rifredi), coworking e acceleratore dedicato all’impresa sociale gestito dall’Agenzia per la cooperazione e lo sviluppo Lama e dedicato all’impresa sociale. Mattia Sullini è stato uno dei fondatori: «FabLab Firenze è uno spazio che vuole essere prima di tutto una piattaforma per lo sviluppo indipendente di progetti, in cui le aziende partner diventano utilizzatori della struttura e il fablab riceve contenuti di qualità ottenuti in maniera autonoma». Dal 2015 il coordinatore del FabLab è Lucio Ferella.
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23 soci fondatori
Sono stati in tutto 23 i soci fondatori di FabLab Firenze. Fra loro, MakeTank di Laura De Benedetto, il marketplace dei digital makers (con sede a Firenze) in cui la tradizione artigianale e di design si abbina alle nuove tecniche di digital fabrication e open hardware. E’ anche la startup che ha vinto il primo Techgarage di Maker Faire Rome, il contest riservato ai 20 migliori progetti d’impresa selezionati dal Barcamper Makers Tour. C’è Kentstrapper (fusione tra il soprannome di Lorenzo, Kant, e Strap, il nome adottato dalle macchine che derivano dalla RepRap) la startup dei fratelli Lorenzo, Luciano e del padre Ugo Cantini (anche loro tra i soci fondatori di FabLab Firenze), che dal 2011 hanno messo su una vera impresa familiare specializzata nella progettazione e produzione di stampanti 3D low cost, partendo da progetto RepRap.
Nel progetto c’è Plug and Wear di Riccardo Marchesi. Dai tessuti naturali a quelli tecnologici, passando per la crisi. Dalle macchine che tirano lana e cotone a quelle che intrecciano fili intelligenti, perché si interfacciano con un computer. E’ la storia un imprenditore tessile di Firenze, che si è trovato sulle spalle l’azienda di famiglia. Preso a sportellate dalla crisi, anziché chiudere ha rilanciato. Ha smontato e rimontato la sua manifattura, l’ha hackerata e gli ha ridato un futuro. Il filo d’oro (proprio così, un filo d’oro) che gli ha ridato speranza. Ora tra i filari delle sue macchine in via Rocca Tedalda 25 passano i tessuti del futuro. E anche ComboProject di Mattia Sullini, Ninux, Firenze CoderDojo, MakeAusili,Proteo, Paleos, Lo Fo Io, e MakerCircus.
Sviluppare tecnologie utili alla vita scolastica
Fra i progetti più recenti sperimentati a ImpactHub Firenze c’è Spin my school, un progetto di Learning by Making, nato in collaborazione con GE Oil & Gas, divisione di General Electric. Il progettp ha l’obiettivo di aiutare gli studenti delle scuole medie e superiori di Firenze a sviluppare tecnologie utili alla vita scolastica. Grazie a questo progetto una classe arriverà a realizzare un sistema di registrazione live delle lezioni in modo che poi possano essere anche archiviate, consultate e ricondivise tra gli studenti.
Negli spazi del Fablab Firenze sono di casa le stampanti 3D di Kentstrapper, che hanno ricevuto supporto alla campagna di crowdfunding su Kickstarter per Noah, la loro ultima creazione.  E tante altre iniziative di networking legate all’artigianato digitale, come Artigiani in Coworking di Lofoio o il contest di design Lasermaker di MakeTank.