Un nuovo progetto, finanziato con 98mila dollari, prevede la stampa di cellule tumorali in 3D. L’obiettivo è quello di disegnare nuovi orizzonti nella farmacologia dei tumori al cervello e aiutare la ricerca.
Ogni anno 21 persone ogni 100.000 sono colpite da un tumore cerebrale, un dato che si riferisce a Paesi con economia avanzata (dati Central Brain Tumor Registry of United States). Secondo le stime del Registro Tumori, invece, ogni anno in Italia si diagnosticano circa 5.700 casi di tumori del sistema nervoso centrale (dati 2012). Come riporta il sito dell’Airc – Associazione italiana sulla ricerca sul cancro- le cause dell’insorgenza del tumore cerebrale non sono ancora note. La ricerca su queste tipologie di tumori, che risultano essere meno conosciuti rispetto ad altri, risulta quindi cruciale sia per predisporre adeguati sistemi di prevenzione che per studiare nuove soluzioni farmacologiche.
Un esperimento per stampare cellule tumorali in 3D
Uno studio recente, condotto da un biologo e da un esperto di stampa 3D, sembrerebbe poter aprire nuovi scenari nella ricerca sul tumore celebrale. La ricerca è stata possibile grazie a un grant di 98mila dollari erogato dalla Charity Brain Tumor a un team di ricerca guidato dal Dottor Will Shu e dal Dr. Nicholas Leslie dell’Istituto di Chimica Biologica e Biofisica della Heriot – Watt University.
L’esperimento prevede la stampa 3D di cellule cancerogene staminali che verranno utilizzate per testare nuovi farmaci antitumorali.
«Questa tecnica innovativa ha permesso di stampare le cellule tumorali in 3D. Una volta stampate, le cellule continueranno a riprodursi rapidamente, imitando la naturale velocità con cui si espande un tumore», ha spiegato Leslie «il nostro obiettivo è velocizzare l’iter con cui vengono testati i farmaci per comprovarne l’efficacia».
L’obiettivo: aiutare la ricerca
Finora, i ricercatori non erano mai riusciti a far riprodurre le cellule cresciute in laboratorio alla naturale velocità con cui il tumore si sviluppa all’interno del corpo umano: per la prima volta, invece, sarà possibile testare dei farmaci sulle cellule stampate in 3D, che si riproducono a una velocità molto più simile a quella con cui il tumore crescerebbe nel corpo umano. L’esperimento, quindi, ha l’obiettivo di ricreare uno standard temporale quanto più vicino possibile a quello reale, per testare i farmaci in maniera efficace e offrire soluzioni avanzate in tempi più brevi rispetto allo standard laboratoriale.