La manifestazione ha consegnato (durante Seeds&Chips) la vittoria a 5 startup che vogliono rivoluzionare il mondo del food. Per loro ora inizia il programma di accelerazione. Ecco le 10 arrivate in finale
Droni, insetti, plastiche biodegradabili. Ad Alimenta2Talent, il programma internazionale finanziato dal Comune di Milano e dal Parco Tecnologico di Lodi per la promozione dei 5 migliori progetti di impresa nel campo agroalimentare, hanno vinto loro. Scelte tra 100 candidati, la terza edizione della manifestazione è andata alle startup HELI-LAB Srl Agri-Dron, Rigenery srl, HTC Bio Innovation, Italbugs Srl e MOGU (Mycoplast Srl). La premiazione è avvenuta durante il summit Seeds&Chips a Milano. Il Parco Tecnologico di Lodi metterà a disposizione dei vincitori 6 mesi di programma di accelerazione con un percorso a selezioni successive del valore di 40mila euro e 4 mila euro a ciascun progetto di impresa. Al termine della prima fase del percorso di accelerazione, tre delle startup riceveranno ulteriori 3mila euro con il bonus Alimenta Premium. Alla fine del programma verrà scelto il Champion di Alimenta, cioè la startup che avrà creato il maggior valore aggiunto e sarà in grado di attrarre l’investimento di Ptp-Science Park. A questa azienda andranno comunque ulteriori 7mila euro. Alla premiazione hanno partecipato l’assessore al lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani e Gianluca Carenzo, direttore generale del Ptp-science Park di Lodi.
Ecco le 10 startup arrivate in finale
Agri-Dron di Heli-Lab
Aviazione e agricoltura si mescolano nel progetto Agri-Dron di Heli-Lab che porta i droni nei campi. Non come semplici osservatori ma come soluzione low-cost per coltivazioni di precisione. Il dispositivo sviluppato dalla società di Chiara Carlevaro e Giuseppe Spallina permette di analizzare i dati raccolti dai sensori posti sui droni. I risultati viaggiano poi su internet e arrivano direttamente su dispositivi come pc, smartphone e tablet, senza bisogno di essere processati a terra.
Rigenery
Rigenery è un sistema per la gestione del settore R&D e l’automazione industriale nel processo produttivo di Holoil System, la startup di Moreno Camanzi che si occupa di materiale per la medicazione di ferite nell’uomo e negli animali. La caratteristica dei prodotti Holoil è quella di essere completamente di origine vegetale.
HTC Bio Innovation
Htc Bio Innovation di Daniele Basso sviluppa un concetto semplice: curare le piante con le piante. In sostanza, questa tecnologia riutilizza materiale vegetale di scarto, proveniente soprattutto dall’industria alimentare, per migliorare la crescita delle piante senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici o acqua. Il materiale sviluppato da Htc Bio Innovation si chiama Greenpeat e consiste in uno strato in grado di trattenere l’acqua e le sostanze nutritive necessarie alle piante, rendendo così inutili le integrazioni chimiche. Greenpeat è rinnovabile, non inquina e risponde alle esigenze della cosiddetta economia circolare.
Italbugs
Ricerca e controllo di tutta la filiera dell’insetto. Di questo si occupa Italbugs, un progetto di Marco Ceriani basato sulla ricerca scientifica e sull’analisi sanitaria della trasformazione degli insetti in prodotti alimentari. Quello che viene definito il cibo del futuro. Da febbraio 2016 Italbugs è tra le realtà europee che si occupano di insetti edibili, diventando un membro associato di IPIFF, la piattaforma internazionale di insetti per l’alimentazione umana e animale.
Mendel Project
Il passaparola tra contadini ha sempre funzionato. È un po’ quello che prova a fare Mendel Project di Simone Ronchini che confronta le esperienze botaniche degli utenti e ne promuove la condivisione. Mendel Project si serve anche di Juvant Seed, un dispositivo di controllo del clima e delle colture da remoto perché connesso a un sistema cloud. Temperatura, umidità , luce possono così essere modificate per migliorare la crescita delle coltivazioni.
Mycoshape
Un materiale con le stesse caratteristiche fisiche della plastica ma in grado di diventare compost al termine del suo ciclo vitale. Si chiama Mycoshape ed è il progetto di Vincenzo Sangiovanni per ridurre l’inquinamento da materie plastiche. Ogni anno se ne producono 300 milioni di tonnellate e molte di queste finiscono in mare. Mycoshape viene prodotto con gli scarti agricoli locali (paglia, pula di riso, fondi di caffè, fibra di cocco…) in combinazione al micelio che fa da collante naturale e conferisce resistenza, leggerezza e flessibilità al materiale.
Spirufarm
Spirufarm di Antonio Ida e Stefano Lanzoni propone un modello di agricoltura sostenibile per la produzione di spirulina, alga di colore verde scuro usata come integratore alimentare. La produzione mira ad essere italiana al 100 per cento e biologica, senza pause durante l’anno. L’utilizzo dei biogas permetterà infatti di generare l’energia termica necessaria alla coltivazione dei periodi più freddi. La startup metterà a disposizione delle aziende agricole che lo vorranno la propria idea di innovazione e offriranno anche consulenza tecnologica nella fase di coltivazione.
Mogu
Mycoplast è una startup fondata nel 2015 da Stefano Babbini. Ha sviluppato una tecnologia per la produzione di biomateriali innovativi a partire da micelio (funghi) e scarti provenienti da filiere agro-industriali. Quest’insieme di materiali si chiama Mogu e consiste in prodotti compostabili al 100% ed ottenuti con processi completamente naturali. Dagli imballaggi alla bioarchitettura, i materiali Mogu possono essere utilizzati in molti settori e trovano molte applicazioni.
Mylbread
L’idea di Elena Galli era quella di portarti il pane direttamente a casa. E così ha fondato Mylbread, la startup che permette di ordinare online ceste di pane e prodotti da forno artigianali sulla piattaforma. Ma non solo: le tecniche di panificazione selezionate sono solo quelle di più alta qualità come la lievitazione con pasta madre e il grano macinato a pietra e la consegna a domicilio avviene solo con bici e auto elettriche. L’obiettivo più nobile è anche quello di enfatizzare il valore sociale del pane creando una community di fornai, consumatori e biker.
YoTools
Gli YoTools di Francesco Barchiesi sono il primo yogurt ad uso cosmetico. Lo yogurt è quello greco. I principi attivi sono le essenze naturali di solito usati per la salute del corpo. Il tutto viene impacchettato in un packaging comprensivo di strumento per l’applicazione e pronto ad attirare l’attenzione dei clienti. Dai supermercati alle parafarmacie, dalle profumerie alle erboristerie. Gli YoTools sono un prodotto vivo di biocosmesi. E per questo hanno una scadenza biologica proprio come gli yogurt da mangiare.