Un progetto francese e due italiani sul podio del contest Barilla. Rose, Lune e Alberi di Natale stampati in 3D che presto potrebbero diventare tipi di pasta pronti per il largo consumo
Pasta e stampa 3D, un’unione che presto potrebbe diventare realtà . È da un po’ di tempo che Barilla, principale leader del settore, sta compiendo delle sperimentazioni sul tema coinvolgendo sia esperti che semplici appassionati.
Nello scorso mese di agosto, infatti, l’azienda emiliana aveva lanciato un contest specifico, rivolto ai makers e ai designer attivi nell’ambito della stampa 3D. L’obiettivo? Trovare attraverso queste innovative tecnologie un nuovo modo di produrre un’eccellenza gastronomica italiana come la pasta.  Le regole fissate per il contest erano: non superare 30x30x40 mm come dimensioni massime di ogni design, fare in modo che potesse essere stampato sia in ABS che in PLA da un ugello con diametro compreso tra 0,8 e 1,5 mm con risoluzione pari a 0,1 mm e non violare le proprietà intellettuali di aziende terze.
Ecco i tre progetti vincitori:
1° posto: Rosa, un modello tridimensionale sviluppato dal designer industriale francese Loris Tupin di Maxilly sur Léman. Ogni singolo elemento, una volta gettato nell’acqua bollente, si apre proprio come avviene con un fiore. L’impatto visivo è certamente fortissimo, l’idea davvero geniale.
2° posto: Vortipa, sviluppato dal team cagliaritano formato da Danilo Spiga e Luis Fraguarda. I due hanno creato una sorta di vortice che vuole ricordare la forma di un albero di Natale. Un tipo di pasta fortemente evocativo e dal design accuratamente studiato.
3° posto: Lune, del designer italiano Alessandro Carabini (in collaborazione con lo studio parigino Abaco). Il satellite del nostro pianeta ha ispirato il team che ha cercato di emularne la forma. La pasta, di natura sferica, presenta alcuni crateri (fori) studiati appositamente per raccogliere e trattenere il sugo all’interno.
Barilla premierà i tre vincitori con 800 euro a testa. I tre progetti scelti hanno superato una selezione durissima: sono state ben 216 le proposte arrivate alla Barilla, provenienti da oltre 20 paesi di tutto il mondo. Italia, Stati Uniti, Olanda, Francia e Germania sono stati quelli che hanno fatto registrare il numero maggiore di design inviati. Queste le parole di Michela Petronio, vicepresidente del reparto di ricerca dell’azienda: «Siamo felici per l’entusiasmo dimostrato nei confronti del contest dalla community di designer, nonostante non sia abituata ad avere a che fare con il cibo. Ci sono alcuni step da compiere per quanto riguarda i progetti 3D, ma in qualunque direzione andrà il futuro della pasta, Barilla sarà presente».