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Buone notizie per startup Fintech e operatori del mondo dei pagamenti mobili. Un ricerca di Berg Insight ha calcolato che nel corso del 2014 sono stati venduti 9 milioni e mezzo di Pos contactless, quelli abilitati ad accettare transazioni Nfc con carte o smartphone dotati della tecnologica.

posLa stessa Berg Insight ha stimato che la crescita annuale della base infrastrutturale sarà del 28,4%, ciò significa che la base istallata arriverà dal parco attuale di 21,4 milioni di terminali a 74,9 milioni nel 2019. 

Un bel balzo in avanti se si pensa che il numero di questi terminali nel 2012 era di appena 2 milioni e poco più.

In testa Nord America ed Europa

La maggior parte dei terminali sono presenti in Nord America e in Europa, dove rispettivamente l’80% e il 75% dei Pos ad oggi presenti sono dotati di tecnologia in grado di supportare le transazioni senza contatto.

Il grafico sottostante realizzato dall’Osservatorio sul Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano evidenzia lo stato attuale della base infrastrutturale in Italia e la crescita negli ultimi due anni.

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L’uovo e gallina

Risolto dunque l’annoso problema dell’uovo e la gallina? Lo vedremo presto. Di certo una più ampia accettazione dei pagamenti in mobilità non potrà che favorirne l’adozione da parte degli utenti che dalla fine del 2014 hanno a disposizione molteplici strumenti per poterli utilizzare, tra cui Apple Pay (leggi la nostra prova) la cui rapida diffusione negli Usa sembra oramai aver sancito definitivamente che l’Nfc è la tecnologia dei pagamenti di prossimità. Inoltre come ha evidenziato Lars Kurkinen, il senior analyst di Berg Insight che ha condotto l’analisi, la notorietà dell’Nfc e delle sue potenzialità legate al pagamento e ai servizi correlati non è mai stata così elevata tra i consumatori e gli esercenti grazie alla comunicazione più incisiva nell’ultimo anno da parte dei fornitori di servizi.

Il ruolo delle startup

Ulteriore elemento a favore della diffusione di questi terminali è la diminuzione del prezzo di vendita agli esercenti (anche  grazie alla concorrenza delle startup). I maggiori fornitori infatti (Ingenico e VeriFone tra tutti) oramai considerano la tecnologia come funzionalità standard nei nuovi modelli lanciati sul mercato. Una strategia adottata anche dalle banche emittenti carte di pagamento (oramai tutte le nuove sono contactless) e dagli operatori di telefonia mobile che vendono ai propri clienti Sim Nfc.

Insomma anche i più scettici riguardo all’Nfc, in passato anche alcuni colossi come la stessa Apple o PayPal lo erano stati, sembra dovranno rassegnarsi al fatto che avrà un ruolo centrale nei pagamenti mobili.

Scopri qui come si può pagare con lo smartphone in Italia.