Valeria Cagnina, 14 anni, è una blogger e Campionessa digitale di Alessandria. Aprirà la terza edizione della Maker Faire Rome il 16 ottobre all’Università Sapienza di Roma. Qui racconta cosa significa, per lei, essere maker
Sono Valeria, ho 14 anni e mi sono avvicinata a questo mondo dei maker un po’ per caso attraverso il CoderDojo Milano dove un giorno ho visto una pianta digitale realizzata con ArduinoUNO. Il colpo di fulmine è stato immediato e mi ha subito affascinato molto di più la parte hardware rispetto a quella software. Arrivata a casa ho cominciato a cercare cosa fosse Arduino e mi si è aperto un mondo. Ho acquistato lo starter kit ed ho cominciato a sperimentare… e a bruciare qualche componente! Sì, perché dovete sapere che la mia “formazione” teorica è praticamente inesistente, i miei genitori non essendo informatici non sono in grado di aiutarmi, quindi ho fatto tutto da sola davanti ai video di Youtube che ho divorato per notti e notti!
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La mia prima “creazione” (così mi piace definirla!) è stata un robot in grado, in modo automatico, di rilevare gli ostacoli ed evitarli, attraverso l’utilizzo di ArduinoUNO e sensori di distanza e motori.
Proprio nel momento in cui il mio robot ha cominciato a funzionare ho capito che il mondo maker era fatto per me.
E’ indescrivibile la sensazione che si prova nel fare e nel far funzionare. Nel creare, proprio dal nulla. Un insieme di pezzi all’apparenza inutili, danno vita ad un robot che funziona. Ecco, in quel preciso momento ho capito esattamente il significato della famosissima frase “Perché non parli?”…anche se il mio robot non parlava, semplicemente perché non doveva parlare! Le mie creazioni fanno esattamente quello che voglio io. Bè,… diciamo quasi sempre!
Nella pratica per me essere maker (e non solo in campo digitale!) significa avere sempre la scrivania piena di pezzi di elettronica di ogni genere, led, motori, sensori… sono lì accanto a me mentre faccio altro e a volte interrompo i compiti che sto facendo, metto insieme qualcosa e poi ricomincio a studiare. E’ un mondo che fa parte di me sempre, l’idea di poter creare dal nulla e far funzionare è strepitosa!
A me piace creare anche al di fuori del campo tecnologico: dipingere e realizzare oggetti con carta e cartone, a volte dedicarmi agli origami e ho un orto che coltivo praticamente da sola ormai da diversi anni. L’idea di fondo è sempre la stessa. L’apporto della natura è fondamentale ed insostituibile: io da sola non potrei fare niente, ma anche la natura, da sola, crea un pezzo di terreno incolto. Con il mio apporto, dal nulla, crescono verdure di ogni genere. E’ straordinaria la fusione delle potenzialità. Stesso filo conduttore nel mio impegno ad insegnare ginnastica ritmica e a fare l’animatrice in oratorio. L’educazione è un “tirar fuori” le potenzialità dei bambini. Io e loro, insieme.
Il prossimo weekend sarò alla Maker Faire a Roma dove incontrerò e conoscerò dal vivo tantissimi maker con cui sono connessa online e tanti nuovi di cui non ho mai sentito parlare. Vedrò e proverò robot, droni, stampanti 3D e chissà quante altre novità. Parlerò con i creatori e soprattutto cercherò di farmi spiegare bene come funzionano tutte queste cose e come si possono replicare. E’ questa la parte più divertente!!!