Con una consolle di gioco, un proiettore e un pc, Davide, Fabio e Marco di un Istituto di Sestu (Cagliari) hanno creato una LIM autoprodotta e low cost. La dirigente scolastica Alessandra Patti ci racconta come hanno fatto
Tra le numerose iniziative di innovazione delle quali l’Istituto Comprensivo di Sestu (provincia di Cagliari) si fa promotore da tempo, vi è quella originale della fabbricazione di una LIM (lavagna interattiva multimediale) artigianale realizzata da 3 alunni della scuola media: Davide Ricco, Fabio Altea e Marco Pittalis (classi 2 e 3). I ragazzi, con la collaborazione dei docenti Ignazia Cera e Murgia Andreina, hanno messo insieme una serie di congegni elettronici in grado di rendere interattiva una qualsiasi superficie, di fatto una low-cost homemade technology. Il prototipo è stato realizzato nelle scorse settimane, con l’intento di replicarlo e renderlo fruibile in tutte le classi nell’anno scolastico prossimo, attraverso la realizzazione di un fablab gestito dai ragazzi e coordinato dai docenti.
La Lim low cost
I ragazzi saranno i protagonisti di questa prassi di apprendimento diffondendo tra i coetanei le modalità di lavoro e ricerca da loro attuati per primi, con un modello di assimilazione di competenze centrato sul fare e con l’obiettivo di coinvolgere quante più persone possibili all’interno dell’istituzione. Il nome del progetto sarà Make in school. In sostanza i ragazzi hanno utilizzato materiali presenti a scuola o di facile reperibilità e, replicando un’esperienza realizzata in Giappone, hanno connesso il telecomando di una consolle di giochi, un videoproiettore e un notebook tra loro, sfruttando un software opensource, per riprodurre un supporto didattico perfettamente funzionante e decisamente low cost.
L’ora di coding
Gli stessi ragazzi avevano già realizzato un disco di Newton elettronico nel laboratorio di scienze e offerto le loro competenze in numerose altre iniziative (qui il link al video sul canale Youtube della scuola). Il loro talento è stato premiato con il diploma di “digital makers”. L’IC di Sestu ha già partecipato con successo a iniziative di sperimentazione didattica multimediale, per esempio attraverso i laboratori di coding dell’Hour of code, settimana dedicata al linguaggio macchina promosso da Code.org a livello mondiale e integrato nel progetto ministeriale “Programma il futuro”. A questa iniziativa hanno partecipato persino i piccolini della scuola dell’infanzia, coinvolgendo anche un genitore che ha proposto ai bimbi giochi divertenti col linguaggio informatico.
La partecipazione a Expo
Le iniziative innovative si estendono anche alla realizzazione di numerosi blog scolastici: dalla sostituzione del libro di testo alla narrazione di esperienze scolastiche, alla partecipazione al concorso per Expo “Vivaio scuola” nel quale una classe ha vinto il secondo premio ed esporrà il proprio lavoro nella sede del Padiglione Italia nei mesi estivi. Altre esperienze significative sono il progetto Living Schools Lab, in partenariato con agenzie europee, e iTec, per il quale la scuola si è distinta con la nomina della professoressa Vizzari come ambasciatrice italiana a Bruxelles. Anche il progetto di educazione all’autoimprenditorialità Bizworld, in collaborazione con la Bizworld Foundation, Bizworld Italia e Sardegna 2050, è stato replicato con successo.
Le altre iniziative
Attualmente l’istituto aderisce al Movimento di scuole coordinato da INDIRE (agenzia di ricerca e sperimentazione didattica del ministero) denominato Avanguardie Educative, nel quale alcune Idee di didattica innovativa verranno applicate nel contesto scolastico dall’a.s. prossimo. La mission della scuola non è solo quella di trasmettere cultura, ma anche quella di produrre cultura. Questo significa anche riconoscere ai ragazzi la possibilità di esprimere le proprie attitudini, valorizzare i talenti e promuovere le competenze non ricomprese nel curricolo scolastico. Formare l’uomo e il cittadino. Rendere appetibile la scuola, come punto di riferimento sociale e territoriale. Spesso ci troviamo però inchiodati ad un paradosso: come preparare le nuove generazioni al futuro se si è indietro rispetto al presente? Per riuscire in qualcosa, bisogna iniziare a farla; non guardarsi i piedi ad ogni passo ma individuare il percorso focalizzando l’obiettivo. Si può persino volare….
di Alessandra Patti
Nota della Redazione:
Il metodo di creazione della lavagna low cost, Wiildos, è diffuso già da diversi anni, più precisamente dal 2008. A seguito delle numerose segnalazioni che ci sono arrivate, desideriamo informare la nostra community di lettori che sarà nostra cura pubblicare un articolo di approfondimento sulle tecnologie descritte da Alessandra Patti nella sua lettera.