La settimana scorsa abbiamo raccontato di uno stetoscopio intelligente proveniente dagli USA. Poche ore dopo ci avete segnalato un progetto simile che viene dalla Calabria, frutto dell’ingegno italiano. Ecco la storia di Stethotelephone.
La settimana scorsa abbiamo raccontato le vicende di uno stetoscopio intelligente inventato da una startup americana, Eko Device. Ma dopo poche ore ci avete segnalato dell’esistenza di un progetto simile anche in Italia, Stethotelephone, ad opera di un giovane calabrese che si chiama Marco Bonanno. Un progetto d’impresa meritevole, diventato startup nel 2014, a cui vogliamo dare voce.
Che cos’è Stethotelephone
È un connettore che vuole interfacciare il classico fonendoscopio con uno smartphone. È un dispositivo capace di digitalizzare i suoni auscultati dal medico per adoperarli nell’ambito della telemedicina, del tele-consulto, dell’archiviazione dei dati all’interno di cartelle cliniche elettroniche. Questo sistema mira a non stravolgere le abitudini di medici e infermieri ma a migliorare notevolmente la qualità della diagnosi. In più renderebbe dinamico l’ambiente sanitario, permettendo una comunicazione diversa e interconnessa tra professionisti.
La registrazione delle auscultazioni è molto importante, inoltre, nei casi di anomalie di difficile individuazione. Stethotelephone permette di riascoltare toni che ad un primo ascolto possono sfuggire all’orecchio medico.Inoltre aiuterà l’automisurazione domiciliare della pressione arteriosa con comune sfigmomanometro, da parte di pazienti con ipertensione al proprio domicilio.
L’app e l’importanza dei dati
Tutti i dati che questo strumento raccoglie possono, inoltre, recitare un ruolo fondamentale anche in ambito accademico rientrando all’interno di specifiche ricerche. In più rendono interattiva e moderna l’esperienza degli studenti di medicina che si affacciano per la prima volta al mondo della auscultazione.
L’app è stata sviluppata in modo tale da leggere il segnale sonoro pre-elaborato dall’elettronica del connettore, registrarlo, amplificarlo, e memorizzarlo, inoltre gli sviluppi futuri permetteranno l’auto riconoscimento delle patologie in pre-diagnosi. Il medico, infine, ha possibilità in di poterlo trasmettere in qualunque momento in applicazioni di telemedicina a colleghi o enti.
Al fine dell’automisurazione domiciliare della pressione arteriosa, l’app sarà capace di riconoscere i picchi di pressione massima e minima e tracciarne diagrammi temporali giornalieri per singolo paziente.
Dalla nascita dell’idea alla finale della Start Cup Calabria
L’intuizione per sviluppare il progetto, nasce da una collaborazione sinergica tra Marco e Claudio Carallo, dirigente del dipartimento di malattie del metabolismo del policlinico di Catanzaro e da sempre inserito nell’ambito della ricerca industriale, già in contatto per progetti di ricerca, e che Marco aveva già coinvolto durante un lavoro assegnatogli durante l’esperienza in STM per lo sviluppo di un’altro dispositivo microelettronico: «Durante la permanenza alla ST Microelectronics (STM) di Agrate (MB), al termine della mia laurea specialistica in Bioingegneria ho avuto modo di acquisire alcune competenze per quanto riguarda i dispositivi elettronici e i trasduttori in generale, inoltre vedevo la tendenza delle grandi industrie di sviluppare dispositivi che si interfacciassero con smartphone».
Successivamente Stethotelephone è entrato a far parte di TalentLab, il percorso di CalabriaInnova finalizzato a sostenere la creazione di microimprese innovative da parte di laureati o dottori di ricerca. Nel 2015 ha partecipato alla Start Cup Calabria arrivando fino alla fase finale che comprendeva i 12 progetti più interessanti e degni di attenzione del panorama regionale, il progetto inoltre ha vinto il premio per l’innovazione, e rappresenterà la regione Calabria alla fiera dell’innovazione, evento collaterale ad Expo in collaborazione con SMAU, che si terrà a fine ottobre a Milano.
Il mercato e il futuro
Come si può facilmente immaginare il mercato di questo dispositivo è ampissimo con 26,4 milioni di utenti potenziali nel mondo. Ma basta fare una piccola considerazione per capire l’importanza e la diffusione di prodotti come questo: ogni medico e ogni infermiere, infatti, possiedono un fonendoscopio e uno smartphone personali. Il compito (e il sogno) della startup di Marco è riuscire a creare una connessione tra questi due oggetti; una connessione che può migliorare il loro lavoro e la salute dei pazienti.