L’orto vicino al naviglio, la tecnologia in cucina, il menu con il vapore, persino l’arte. Viaggio (in un libro) per capire come si cambia e si innova nei ristoranti di Milano
Storie e protagonisti per le vie di Milano è il sottotitolo del libro Innovare nella ristorazione. Perché gli autori, Alessandro Coltro e Jessica Malfatto, hanno scandagliato i ristoranti del capoluogo lombardo nel periodo del suo massimo splendore, durante Expo. Quando, visto il tema della kermesse, per la ristorazione italiana è stato il momento della ribalta. Come si può esprimere la propria creatività all’interno di un ristorante? Quali sono i locali più innovativi di Milano, la città che quest’anno ha accolto Expo? La tecnologia e il web come stanno cambiando il mondo dei ristoranti? Cosa accadrà in futuro, in questo settore?â€: queste i principali quesiti a cui hanno voluto dare risposta nel libro. Attraverso le storie, le innovazioni, il modo di lavorare e le specialità dei ristoranti stessi.
Viaggio nelle storie dei ristoranti
“Questo libro nasce dalla voglia di fare un viaggio alla scoperta delle storie dei ristoranti più particolari, creativi e innovativi di Milano, per osservare il mondo della ristorazione da un punto di vista diverso, slegato dalla tematica puramente culinaria – raccontano – Abbiamo deciso di farlo, lasciando il microfono direttamente ai protagonisti della “rivoluzione nella ristorazioneâ€, imprenditori capaci di guardare oltre, di raccogliere stimoli provenienti anche da diversi Paesi e realtà , osando e rischiando anche di non essere capiti, inizialmenteâ€.
Quali le principali innovazioni descritte?
IL RISTORANTE CON L’ORTO
“Al confine tra campagna e città —scrive Erba Brusca nella presentazione sul sito—dove una volta c’erano le marcite e tanta acetosella, ovvero l’ erba brusca, nei campi, il ristorante si propone proprio come anello di ricongiunzione con la dimensione rurale cercando di non replicare clichèâ€. Una volta rilevato un locale storico, l’Osteria del Tubetto, sui Navigli ai limitari della città , i titolari, Alice Delcourt insieme a Cesare Battisti e a Danilo Ingannamorte, si sono guardati intorno e si sono resi conto di trovarci in un contesto particolare: un corso d’acqua, i campi che vengono ancora coltivati, il Naviglio: “E questo, per noi, è stato un forte motivo di ispirazione. Così, siamo diventati un punto di contatto tra la città e quello che rimane della campagnaâ€. In Erba Brusca coltivano un piccolo orto, dove fanno vivere i prodotti che utilizzano anche per cucinare i loro piatti: “Il valore simbolico di questo elemento è fondamentale: la presenza dell’orto comunica in maniera diretta, immediata, senza intermediari quello che cerchiamo di fare e la nostra filosofia, ovvero la volontà di seguire le stagioni, strutturando quindi un menù in base a quello che c’è e non in base a quello che lo chef vorrebbe che ci fosseâ€.
A VAPORE, MA NON “DA OSPEDALEâ€
“Spesso la cucina al vapore è associata all’idea della classica “cucina d’ospedaleâ€, ma non è così e vogliamo cercare di dimostrarlo. sottolinea Marc Farellaci, lo chef di That’s Vapore  – Noi, attraverso la creatività , e quindi attraverso la proposta di piatti interessanti ed elaborati, con l’associazione, anche curiosa, di ingredienti diversi, vogliamo sfatare questo falso mitoâ€. E per riuscirci, bisogna necessariamente essere creativi e trovare delle modalità innovative, che abbiano la capacità di incuriosire e interessare le persone. Per questo il loro menù è caratterizzato da molti piatti diversi e spaziamo dalla cucina francese a quella spagnola, facendo un giro in Oriente.
LA CAMPAGNA IN CITTA’
In pochi anni è diventato un’icona della vita milanese. Un posto a Milano è un giardino nel centro di Milano. L’antica Cascina Cuccagna è “un ponte culturale che nell’immaginario collettivo ricongiunga la città e la campagna, negli stili di vita quotidiani così come nelle scelte alimentari e di produzione sostenibile e finalizzata all’esaltazione e rivalutazione delle risorse territorialiâ€. I produttori sono rappresentati principalmente da piccole cascine e aziende agricole, che conosciamo personalmente e che utilizzano metodi di produzione etici, sostenibili o biologici assicurando la crescita naturale di bestiame e prodotti del terreno.
LA VETRINA PER GIOVANI EMERGENTI
Un locale che vuole unire i mondi dell’arte e dello spettacolo con quello della cucina in un continuo scambio di sinergie e contaminazioni—si legge nella presentazione riportata sul sito del locale—il risultato è un ristorante di qualità e una vetrina per i giovani artisti emergenti, un vero e proprio “teatro di ideeâ€. “Per quanto riguarda il lato artistico di Bys, – raccontano i titolari – abbiamo lavorato molto sulle esposizioni, sulla tendenza a dare visibilità ai giovani artisti poco conosciuti, che qui hanno la possibilità di esporre in modo gratuito le loro opere. I quadri cambiano ciclicamente, rimangono per un periodo in conto vendita e noi rappresentiamo una vetrina. Inoltre, abbiamo proposto spettacoli interattivi, teatrali, organizzando cabaret, concerti, musica dal vivo: c’è un palco che si affaccia su una sala più grande all’interno del nostro locale e a volte la cena è pensata e progettata proprio in base allo spettacolo previsto per la serata, in modo che ci sia una continuità e una coerenzaâ€.