La divisione di SpaceX amplia il proprio mercato, ma con evidenti limiti vista la situazione in Medio Oriente
Secondo Bloomberg questa settimana il governo di Israele potrebbe dare il via libera alla società Starlink di Elon Musk per accendere il proprio servizio di internet satellitare nel Paese. Si tratta di una novità rilevante, che si collega a quanto sta accadendo da mesi nella Striscia di Gaza e in generale in Medio Oriente. In un primo momento, subito dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, il Ceo di Tesla e di SpaceX (di cui Starlink è una divisione interna) aveva suggerito che nella Striscia di Gaza il servizio di internet satellitare avrebbe potuto essere di supporto per l’organizzazione degli aiuti e dei soccorsi dei civili. Ricordiamo che in quell’angolo di mondo è in corso da mesi una catastrofe umanitaria. Israele ha però bloccato l’iniziativa, richiedendo che qualsiasi utilizzo di Starlink debba prima essere autorizzato da Tel Aviv.
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In questi giorni Starlink dovrebbe dunque essere attivata in Israele, ma il suo utilizzo sarà riservato ad organizzazioni pubbliche e clienti selezionati, con il divieto di fungere da supporto a Gaza. Non è la prima volta che Elon Musk interviene con Starlink in un contesto bellico. Pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, l’imprenditore aveva risposto alla richiesta di aiuti da parte di Kiev inviando i primi camion con le parabole Starlink che in questi anni hanno giocato un ruolo decisivo per l’esercito e i civili nel fronteggiare l’offensiva di Putin. Starlink, che al momento ha in orbita bassa terrestre oltre 5mila satelliti che garantiscono l’accesso a internet senza infrastrutture terrestri, è una delle realtà più importanti nei vari business di Elon Musk. Nei mesi scorsi si è anche speculato circa un’ipotetica quotazione in Borsa dell’azienda (SpaceX non è quotata, mentre Tesla sì). SpaceX, secondo i dati più recenti, avrebbe raggiunto una valutazione da 150 miliardi di dollari.