Dallo Studio Wirion una visual novel di fantascienza nei panni di creature sacrificate per scopi apparentemente superiori
Quanto è preziosa la vita delle persone? In un futuro lontano, quando l’umanità riuscirà a colonizzare nuovi pianeti come sogna Elon Musk, in molti potrebbero suggerire che l’esplorazione spaziale necessita di salvaguardare l’incolumità degli umani. Perché dunque non mandare avanti altri, in esplorazione? Mors tua, vita mea. Una situazione del genere ci vedrebbe al sicuro, ma senz’altro più spietati nei confronti di altre creature, come dire, sacrificabili. Sono un po’ questi i presupposti di Ceiba, visual novel che abbiamo testato su Nintendo Switch.
Sviluppata dalla software house Studio Wirion è una storia di fantascienza nella quale impersoniamo Ein, un Artifites, razza appunto sacrificabile e spedita su pianeti lontani per sondare il terreno. Inizia così la nostra avventura, in un luogo remoto, eppure neanche così ostile a primo impatto. Sottotitolato in inglese e doppiato in russo da attori professionisti, il videogioco pone di fronte ai classici bivi narrativi, in cui possiamo scegliere in che direzione di dialogo o di azione rivolgerci.
A livello grafico Ceiba è senz’altro un prodotto di ottima fattura. I disegni non sono mai abbozzati e ogni schermata, per quanto fissa, trasmette emozioni. C’è dell’evidente fan service in alcune angolature, ma non si calca mai la mano. Relazioni, incontri e conoscenze scandiscono il tempo e le giornate del protagonista.
Non vogliamo ovviamente addentrarci troppo nella trama, ma segnaliamo che come lettura di fantascienza regala senz’altro momenti di profondità narrativa. Per quanto si avvicini al genere del simulatore di appuntamenti, Ceiba rimane comunque un’opera seria, che prova a indagare le condizioni non tanto delle persone, ma di chi è stato scelto come sacrificabile per scopi apparentemente superiori. Scoprirete presto che entrare in empatia con queste figure è molto facile.