Ormai non basta più un medium. Che si tratti di manga, anime o videogioco chi detiene i diritti delle produzioni di maggior successo tenta la strada della multimedialità, sondando altri linguaggi per coltivare la fan base e non far scemare mai l’attenzione attorno a una storia. Bandai Namco, una delle software house giapponesi più note, ci aveva coccolato a inizio 2023 con One Piece Odyssey, in un anno peraltro molto fortunato per la saga di Oda grazie alla serie di Netflix. Ora ci riprova con un tie-in dedicato al manga di Gege Akutami: Jujutsu Kaisen Cursed Clash è un’operazione che merita la nostra attenzione.
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Di cosa parla il manga
La storia del manga è incentrata su Yuji Itadori, un ragazzo dotato di straordinaria forza fisica che vive una vita normale fino a quando non entra in contatto con un mondo soprannaturale pieno di maledizioni e stregoni. Dopo aver ingerito un oggetto maledetto, ovvero un dito appartenente a Ryomen Sukuna, potentissimo spirito, Yuji diventa l’ospite di Sukuna. Da quel momento la sua vita cambia radicalmente e viene introdotto al mondo degli stregoni. Yuji decide così di unirsi alla Tokyo Metropolitan Magic Technical School, dove apprendisti stregoni imparano a combattere le maledizioni. L’obiettivo è raccogliere tutti i pezzi di Sukuna per eliminarne una volta per tutte la minaccia.
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Jujutsu Kaisen Cursed Clash: la recensione
Basta dunque una breve sinossi per aspettarsi legittimamente un gameplay forsennato, con combattimenti e poteri magici in grado di far brillare lo schermo tra colpi e arti marziali. Jujutsu Kaisen Cursed Clash è stato sviluppato dalla software house Byking e il titolo ha una durata complessiva inferiore alle sei ore, decisamente troppo poco per il prezzo sugli store. La storia ripercorre la trama della prima serie dell’anime, una delle produzioni che ha fatto impennare il successo dell’IP.
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Una delle scelte che si nota fin da subito è che Jujutsu Kaisen Cursed Clash non punta tanto a immergere il gamer nella storia, dal momento che gli intermezzi narrativi sono carenti. Uno degli obiettivi peraltro di queste produzioni è di far incetta di nuovi fan, magari conquistandoli in console o su PC (il titolo è disponibile su tutte le piattaforme). Purtroppo Jujutsu Kaisen Cursed Clash ha perso da questo punto di vista una grande occasione per replicare con il linguaggio gaming la lore del manga e dell’anime.
La parte centrale di Jujutsu Kaisen Cursed Clash non può dunque che concentrarsi nel gameplay. Dove per gameplay intendiamo i combattimenti. Spiace tuttavia riscontrare che anche su questo fronte il lavoro di sviluppo non è stato sufficiente: le lotte avvengono all’interno di grandi arene, spaziose quel che basta per studiare le migliori strategie. Soprassediamo il fatto che a livello di design l’ambiente di gioco è clamorosamente spoglio.
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Gli scontri corpo a corpo sono deludenti perché mancano di mordente e non riescono a replicare la frenesia che sarebbe valsa come imperativo. Non migliora infine sul versante multiplayer. Gli scontri non sono fluidi e dovendo agganciare un avversario alla volta ci esponiamo inutilmente ai danni di altri nemici. Nel complesso il risultato finale non è ingaggiante e non riceve peraltro la spinta dal comparto narrativo. Insomma, un’occasione mancata che non rende il giusto onore a una delle IP più note degli ultimi anni sfornate dall’industria creativa giapponese.