Tintarella sì, ma con le dovute accortezze. A evitare scottature dolorose (e pericolose) ci pensano dispositivi e app. Per dire addio all’effetto ‘aragosta’ e mantenersi in salute
Autore: Mariangela Celiberti
“La più avanzata tecnologia indossabile”. È questa la definizione che si trova sul sito di Skiin, la linea di slip e reggiseni intelligenti che tengono sotto controllo i parametri vitali del corpo. Con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita
Presentata al CES di las Vegas lo scorso gennaio, è diventata subito un enorme successo su Indiegogo. È Dreamlight, la maschera per dormire “intelligente”, che migliora il sonno adattandosi alle necessità di chi la indossa
Perdere peso e raggiungere il valore ideale per il proprio corpo non è solo una questione di numeri, ma di corrette abitudini da mantenere nel tempo. È questo il principio alla base di Shapa, la bilancia smart che punta a dare informazioni che siano utili alla salute.
Un “personal companion” che è anche fitness tracker e può essere utilizzato per fare chiamate e ascoltare musica, senza aver nessun altro dispositivo con sé. Vinci 2.0 sono auricolari smart, che si indossano sul collo e hanno l’assistente digitale Alexa integrato
Le lancette sono tornate indietro di un’ora nella notte tra il 28 e il 29 ottobre facendoci riposare un’ora in più. Ma spesso oltre alla quantità bisogna guardare alla qualità del sonno
Un accessorio sicuramente trendy, ma soprattutto smart. Sono sempre di più gli anelli utili nella gestione delle notifiche, nel monitoraggio dell’attività fisica o nel controllo dell’identità digitale
Caldo e freddo a richiesta, per essere sempre a proprio agio indipendentemente dalla temperatura esterna. Embr Wave è un innovativo dispositivo indossabile che, lanciato su Kickstarter, ha raggiunto l’obiettivo dei 100mila dollari raccolti in appena 3 ore
Ha la forma di un piccolo armadio e a prima vista sembra solo uno specchio. Il nuovo elettrodomestico si prende cura di diversi tipi di indumenti in pochissimo tempo. E costa meno di un’asciugatrice
L’app per la diagnosi è stata realizzata da un team di ricercatori dell’Università di Washington e nei primi test effettuati su 70 persone, ha dato risultati corretti in quasi il 90 per cento dei casi individuando l’itterizia, sintomo iniziale della malattia