Il fondatore di Buongiorno e di b-ventures racconta il suo 2015 e sceglie 4 startup che secondo lui hanno fatto bene. Sarà presente all’Open Summit di StartupItalia!, lui un momento di confronto dell’ecosistema
Il 18 ottobre del 1995, un dirigente di Andersen, manda una mail scherzosa per dare il buongiorno a un gruppo di amici: «Tu credi in Dio?» «Diciamo che lo stimo». Quel dirigente si chiama Mauro Del Rio e quella mail ha dato il via a un business milionario e la nascita del gruppo Buongiorno, che da lì a breve diventerà una multinazionale dell’internet mobile. 20 anni di esperienza nella digital economy che dal 2013 sostiene anche le startup con il programma b-ventures.
Riccardo Luna | Faremo il primo summit delle startup italiane,
e siete tutti invitati
Mauro Del Rio è tra i 50 giurati dell’Open Summit e il 14 dicembre sarà a Milano per valutare le 100 startup tra le quali sarà scelta quella che secondo loro meglio ha fatto nel 2015. I biglietti sono già stati messi online, qui per prenotare un biglietto all’evento. Un premio, sì, ma soprattutto un’occasione per fare il punto dell’ecosistema in Italia. E per noi cercare di capire l’ecosistema attraverso i suoi protagonisti.
Mauro, cominciamo con un giudizio sul 2015 delle startup in Italia. Cosa hai notato?
Nel 2015 ci sono state molte buone occasioni, lo si vede dal fatto che molte startup hanno ricevuto finanziamenti. A dire il vero di entità medio/piccola nella maggior parte dei casi. L’ecosistema può migliorare nella sua capacità di identificare le migliori realtà early stage e supportarle adeguatamente per portarle verso i round successivi nelle migliori condizioni. Le exit importanti, diciamo a 7 o 8 zeri, in Italia sono rare. Senza queste, il mercato non decolla veramente.
Quali sono secondo te le startup che hanno fatto bene nel 2015?
Abbiamo vissuto un anno senz’altro molto interessante e dinamico per quanto riguarda il panorama delle startup. Molte sono cresciute e hanno raccolto successi e finanziamenti, il tempo dirà quali sono destinate a rompere i paradigmi in determinati settori: dal biomedicale al fintech, ai servizi. Le prime che mi vengono in mente, per citarne alcune, sono Empatica, Musixmatch, BeMyEye, DoveConviene.
Ce n’è una che candideresti a “startup dell’anno”?
Sono curioso di scoprire chi sarà la vincitrice di Opensummit!
Cosa ti aspetti dall’Open Summit?
Un evento di networking in cui davvero si possano incontrare “senza steccati” startupper, investitori, innovatori e tutti coloro che hanno voglia di conoscere dell’ecosistema startup italiano e che hanno voglia di creare nuove occasioni e opportunità per i prossimi anni.