L’accordo tra H-Farm e Everis si iscrive nel quadro del nuovo modello dell’incubatore di Roncade. Donadon: «Offriremo alle imprese le chiavi per innovare»
Due aziende stringono una partnership per digitalizzare le imprese, unendo esperienze e competenze diverse. Ed è la prima volta che accade in Italia. «Ci siamo presi subito. Forse l’età, più probabilmente il fatto che la pensiamo allo stesso modo». Riccardo Lorusso, country manager di Everis Italia, spiega così l’accordo con Riccardo Donadon, patron di H-Farm, celebrato a Roma nel quartier generale di Everis all’Eur. Una partnership strategica che si iscrive nel quadro del nuovo modello di H-Farm annunciato poco prima della quotazione in borsa, avventua venerdì 13 novembre.
Everis è una multinazionale attiva in 14 paesi e si occupa di consulenza per le aziende. A H-Farm in questo momento il know how sviluppato da Everis. «La loro esperienza nel formare le aziende è importante per H-Farm, che vuole aiutarle nello sfruttare a pieno il mercato digitale». Una collaborazione che nasce da una condivisione di valori comuni: «l’eccellenza innovativa» spiega Lorusso, ma soprattutto, «perché sappiamo che questo è giunta l’ora di mettere in atto il processo digitale per il tessuto industriale italiano ha bisogno ora più che mai di attori che aiutino l’innescarsi del meccanismo con competenze consolidate e know-how». Una strada obbligata, che hanno scelto di percorrere insieme, invece che da competitor.
La partnership è un punto di incontro tra esperienze diverse, know how diversi, che però erano destinati ad andare nella stessa direzione. Nella nuova H-Farm uno dei pilastri è il lato Industry (ne abbiamo spiegato la struttura qui). Cioè la parte di formazione delle imprese. Ed è qui che la partnership trova una sua ragione d’essere. Perché Everis (700 milioni il fatturato 2014) fa formazione. E ha tecniche e competenze che ad H-Farm in questo momento non ha ancora. Al contrario, l’azienda di Roncade ha un’esperienza unica in Italia su Internet e digitale. «E’ vero, non è frequente in Italia che due aziende stringano una partnership di questo tipo» ha spiegato Donadon. «Il nostro obbiettivo è fare questo nel 10% delle imprese italiane che sono più strutturate e avanzate. Ma il quello secondario è arrivare alla maggioranza. Quel 90% di piccole e medie imprese che fanno il tessuto produttivo italiano. Per loro il digitale è l’unico modo per resistere al mercato globale».
Secondo una ricerca della Gartner fatta su oltre 300 top manager in Usa, Uk, Germania e Australia, il 32% dei loro ha già avviato la trasformazione digitale dell’azienda, contro il 22% di un anno fa. E’ quello che è chiamato il Digital business, e ora cominicia ad emergere. Di fronte un’ineluttabile una trasformazione radicale dell’industria, servono nuovi modelli di business per produrre un reale vantaggio competitivo. [Gartner CEO Survey 2015]. «Proporremo un mix di competenze e esperienze per le aziende che vogliono trasformarsi in chiave digitale», ha spiegato Donadon. Hanno già cominciato a lavorare sui primi clienti, insieme. 8 in tutto. Ognuno terrà i propri e ne cercherà di nuovi. Insieme avvieranno poi il processo di formazione.