Figlia di un professore di Stanford, è nata nella terra dell’innovazione per eccellenza, la Silicon Valley. Entrata nella società nel 1999, era tra le poche donne Ceo del panorama tech
«Venticinque anni fa ho deciso di unirmi a una coppia di studenti laureati a Stanford che stavano costruendo un nuovo motore di ricerca. Si chiamavano Larry e Sergey». Inizia così la lettera che Susan Wojcicki, classe 1968, ha inviato ai dipendenti di YouTube nella quale li informa delle sue imminenti dimissioni da Ceo della società. «Ho deciso di ritirarmi dal mio ruolo di responsabile di YouTube e di iniziare un nuovo capitolo incentrato sulla mia famiglia, sulla mia salute e sui progetti personali che mi appassionano». Wojcicki è una delle donne più influenti della Silicon Valley, oltre che del panorama tech globale, essendo stata per nove anni alla guida di un colosso dell’intrattenimento e della pubblicità online. Nel 2022 il 10% del fatturato di Google è derivato da YouTube, piattaforma che ha raccolto quasi 30 miliardi di dollari in advertising.
Figlia della Silicon Valley
Nata a Santa Clara, in California, Susan Wojcicki è figlia di un professore di fisica a Stanford – l’ateneo di riferimento in Silicon Valley – e di una maestra. Ha studiato storia e letteratura ad Harvard ed economia all’University of California. Il punto di svolta della sua vita è arrivato quando nel 1998 ha deciso di affittare il garage della propria casa a Menlo Park a Larry Page e Sergey Brin, che alla fine del secolo scorso diedero vita a quello che sarebbe diventato il motore di ricerca più importante del mondo occidentale.
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Il mito della garage culture – ossia di Big Tech come Apple, Google e Amazon nate in luoghi improvvisati e con grandi sogni e ambizioni – è stato vissuto nel senso letterale da Susan Wojcicki, che ha legato il proprio destino a quello di Google fin dalle origini. Lei è infatti la dipendente numero 16 della Big Tech, di cui negli anni ha scalato le gerarchie arrivando a diventare una delle poche Ceo donna della Silicon Valley.
Donne e dimissioni
Il suo addio a una carica così prestigiosa lascia numerose riflessioni in un periodo in cui diverse donne influenti hanno deciso di lasciare il proprio incarico per ragioni spesso personali. Il caso più recente riguarda infatti la premier scozzese Nicola Sturgeon, che ha annunciato pochi giorni fa le dimissioni; caso analogo è stato quello di Jacinda Ardern, che a gennaio ha comunicato alla Nuova Zelanda la propria scelta di lasciare l’incarico di prima ministra. Senza dimenticarsi del caso di Sheryl Sandberg, ex COO di Meta e volto storico dell’ex gruppo Facebook, che ha rassegnato le dimissioni nel 2022.
Susan Wojcicki è stata Ceo di evidente talento. Entrata in Google nel 1999, si è occupata soprattutto di marketing e advertising. Sopravvissuta allo scoppio della bolla delle dot.com nei primi anni duemila, la società ha scalato il proprio business fino ad arrivare a una delle sue acquisizioni più importanti: nel 2006 Susan Wojcicki è tra le sostenitrici dell’operazione che ha inglobato l’ex startup YouTube nel mondo Google. La piattaforma di video è stata pagata oltre 1 miliardo di dollari.
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YouTube: gioie e dolori
Di YouTube è diventata Ceo nel 2014. In quasi un decennio di guida ha attraversato gioie e tempeste della piattaforma. Secondo i numeri resi noti dall’azienda, il sito conta più di 2,5 miliardi di utenti attivi al mese e ogni minuto vengono caricate più di 500 ore di contenuti. Lo stesso nome YouTube ha generato il termine youtuber, con cui generalmente si intendono tutti quei content creator che hanno trasformato in un lavoro la propria attività online. Per Wojcicki ci sono stati anche momenti difficili, come nel caso dei commenti antisemiti della star PewDiePie nel 2017.
YouTube come tutte le altre Big Tech hanno poi fatto i conti con i risvolti dei fatti di Capitol Hill il 6 gennaio 2021, quando una folla di sostenitori di Donald Trump invase il Campidoglio, a Washington, urlando slogan sulle elezioni rubate (ci furono 5 morti). Twitter è stata la piattaforma che per prima si è mossa, bannando permanentemente l’ex presidente (oggi riammesso dalla gestione Musk); per quanto riguarda YouTube il caso è stato trattato con minor chiarezza.
Chi è il nuovo Ceo di YouTube
Oggi il competitor numero 1 di YouTube, così come di tutte le Big Tech social USA, è TikTok. La piattaforma ha lanciato il formato YouTube Shorts proprio per non lasciarsi scappare le opportunità di video brevi che diventano virali in pochi istanti. Questo e molto altro sarà ora in gestione al successore di Susan Wojcicki, Neal Mohan, suo luogotenente di lunga data.