L’azienda e i sindacati hanno raggiunto un accordo in extremis. La fintech ha sottoscritto il Collective Bargaining Agreement
Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato dello sciopero indetto dai sindacati a Klarna, unicorno svedese del Buy Now Pay Later. Alla base della protesta c’era la non adesione della società al contratto collettivo che copre oltre il 90% dei lavoratori nel Paese. Come è andata a finire? Alla fine lo sciopero non c’è stato perché Klarna ha sottoscritto il Collective Bargaining Agreement. Come si legge su Tech.eu il risultato è stato accolto con soddisfazione da parte dei sindacati che ora sperano che il fatto costituisca un precedente e ispiri altre Big Tech svedesi, a cominciare da Spotify.
Il Collective Bargaining Agreement (CBA) in Svezia è un tipo di contratto collettivo negoziato tra i rappresentanti dei sindacati e i rappresentanti dei datori di lavoro. Sono accordi che regolano le condizioni di lavoro, i salari e i benefici dei dipendenti. La negoziazione collettiva è un elemento centrale nel mercato del lavoro svedese. «Sono felice che abbiamo raggiunto un accordo che unisce l’agilità di Klarna con la chiarezza del modello svedese», ha dichiarato il Ceo della fintech Sebastian Siemiatkowski.
Nel frattempo c’è un’altra importante notizia che riguarda il futuro di Klarna. Come si legge su TechCrunch la società avrebbe iniziato le procedure preliminari per la quotazione in Borsa. Al momento la valutazione dell’azienda è di 6,7 miliardi, cifra che si è corretta del 85% in poco tempo: Klarna era stata valutata oltre 45 miliardi di dollari a giugno 2021.