Diritto al consenso e a un equo compenso ogni volta che viene utilizzata una replica digitale: sulla base di questo principio è stato stipulato l’accordo tra SAG-AFTRA e gli studi cinematografici
Un pagamento ogni volta che un sosia digitale di un attore hollywoodiano appare sullo schermo. È questa la richiesta avanzata dagli artisti cinematografici che hanno terminato lo sciopero durato 118 giorni scaturito dalla paura che l’intelligenza artificiale potesse sostituirli. Gli studi cinematografici, in base a un accordo sottoscritto da poche ore, dovranno, quindi, non solo ottenere il permesso dagli attori per utilizzare le loro immagini generate dall’intelligenza artificiale ma anche pagare gli artisti ogni volta che i loro sosia digitali appariranno sullo schermo.
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I termini dell’accordo
In base al contratto triennale, gli attori hanno «diritto al consenso e a un equo compenso ogni volta che viene utilizzata una sorta di replica digitale o di sostituzione degli stessi», ha dichiarato Duncan Crabtree-Ireland, alla guida di SAG-AFTRA, la sigla sindacale che rappresenta 160mila attori, in un’intervista rilasciata a Reuters. Sulla base dell’accordo proposto viene, quindi, stabilito un livello minimo di compensazione per l’uso dell’AI e gli attori sono liberi, qualora lo volessero, di negoziare anche pagamenti più elevati. I dettagli completi del nuovo contratto saranno resi noti dopo che il consiglio nazionale di SAG-AFTRA avrà votato la proposta, secondo quanto ha affermato il sindacato. Poi l’accordo dovrà essere ratificato.