PayPal non cede ad altri lo scettro dei pagamenti. Le vendite salgono del 19% nell’ultimo trimestre, con un utile netto di 425 milioni, nello stesso periodo lo scorso anno la cifra era di 353 milioni. Risultati ancora più preziosi perché ottenuti in un terreno, quello del payment, sempre più di contesa tra big (Apple, Google, Facebook,  Amazon, Samsung, Visa) e startup come Stripe che sognano di rottamare quello che esiste prima della loro apparizione.
Eppure la multinazionale nata da un’idea di Peter Thiel nel 1998, ha stretto i denti e puntato su strategie come le acquisizioni e processi più complessi di snellimento, acquistata da eBay nel 2002, lo scorso anno si è separata su pressioni degli investitori proprio per poter affrontare meglio le sfide del mercato.
184 milioni di account attivi
Il timoniere dell’azienda è oggi Dan Schulman, ex manager di American Express e de gruppo Virgin, è Ceo dell’azienda da due anni, dal settembre del 2014: «Questo è il miglior trimestre da quando sono qui» dichiara a Forbes. Sempre alla rivista di business americana Schulman svela il segreto del successo dell’azienda anni in cui la concorrenza sul payment è così agguerrita: «Siamo tornati a focalizzarci sulle esigenze dei clienti. Quando hai 184 milioni di utenti attivi, aumentarne la base anche di un solo punto da un trimestre all’altro è un risultato notevole» dichiara il Ceo che per venire incontro alle esigenze di un pubblico, sempre più spostato sul mobile, ha potenziato alcuni servizi come PayPal app con il servizio One Touch, che consente di completare transazione su smartphone toccando un bottone.
Tutti i numeri di PayPal nel 2016
I risultati hanno superato le stime degli analisti che si aspettavano una crescita, ma non così significativa. I ricavi netti dell’azienda sono passati da 2,14 miliardi del primo trimestre 2015 ai 2,54 miliardi del 2016. Il volume delle transazione (81,06 miliardi) è in crescita del 29%. Come in incremento anche il numero di utenti attivi (con questa definizione si intendono i clienti che hanno effettuato almeno una transazione negli ultimi 12 mesi). Sono 184 milioni, come anticipato, + 11% dello scorso anno. Aumentato anche il peso del mobile: 21 milioni, il volume dei pagamenti processato, + 54% rispetto allo scorso anno. Dati Forbes.
Un network di servizi finanziari
La strategia dell’azienda è di diventare molto di più di un tasto per effettuare pagamenti su un sito. Punta infatti a offrire un’insieme di servizi finanziari, per pagare, inviare denaro ad amici, scoprire nuovi prodotti o servizi degli store e fare acquisti direttamente attraverso lo smartphone. Ma anche prestare soldi e aiutare gli utenti a investirli. SmartMoney ha letto in quest’ottica alcuni recenti deal in cui è stato coinvolta direttamente, come nel caso di Acorns, l’app che ti fa fruttare il resto, o indirettamente come nel caso di Affirm, un round di 100 milioni per una startup del lending che ha come protagonisti i due founder di PayPal, l’uno nel ruolo di Ceo, Max Levchin, l’altro nel ruolo di venture, Peter Thiel.  Come nella stessa ottica vanno lette alcune acquisizioni. Come gli 890 milioni (tra cash e azioni) spesi nel luglio 2015 per acquistare Xoom, società di money transfer che opera soprattutto in mercati emergenti dove PayPal stenta ad entrare (Messico, India, Filippine, Cina, Brasile, Pakistan).