Cosa c’è da aspettarsi in questo 2018? Proviamo a delineare 7 tendenze per il nuovo anno… Che però partono dalle storie di eccellenza del 2017 appena concluso
“Rome Wasn’t Built in a Day…” cantavano nell’ormai lontano Duemila i Morcheeba. E noi poco più che ventenni ballavamo. Ma in realtà questo detto è un epigramma che affonda le radici in secoli di storia e con un significato preciso. In fondo non si costruiscono le cose in poco tempo. E così anche i trend di inizio anno che ci fanno impazzire di curiosità spesso sono il proseguimento di ciò che abbiamo lasciato nell’anno precedente.
E allora come è stato l’anno che ci lasciamo alle spalle sul fronte innovazione e nuova imprenditoria? Disastroso secondo i più disfattisti, negativo secondo molti analisti: in fondo gli investimenti in startup hanno registrato un ulteriore assottigliamento, proiettandoci indietro di diversi anni. I numeri li potete leggere un po’ ovunque e qui sono stati sintetizzati dalla relazione di fine anno del Mise.
Ma oltre i numeri l’anno che ci lasciamo alle spalle quali storie “wow” ci racconta?
E soprattutto tra queste storie quali trend possiamo ipotizzare per il 2018 che stiamo iniziando a vivere? Vi propongo 7 trend che come leggerete partono da molto lontano… Ma vi invito a segnalare ciò che ritenete potrà fare la differenza in questa annata che porta con sé sin dal suo numero finale il concetto di infinito.
Trend 1: il Fintech… a portata di smartphone
Uso massivo del cellulare, necessità di andare oltre le carte di credito e bancomat, una struttura reticolare di esercenti e una crescita esponenziale della community di utilizzatori. Una startup tagliata su misura per il mercato italiano, ma con lo sguardo internazionale. E per gli analisti è questa la storia di successo del 2017 sul fronte fintech. Si tratta di Satispay, app per i pagamenti in mobilità grazie alla quale è possibile scambiare denaro con i propri contatti e pagare gli acquisti.
Un portafoglio nello smartphone in un certo senso. Questa rivoluzione dei pagamenti elettronici in mobilità è stata protagonista di un terzo round di investimento con numeri record per il mercato italiano delle startup: 18,3 milioni di euro. Il nuovo aumento ha portato la raccolta totale sopra i 26,8 milioni di euro. Satispay ha allargato la rosa di sottoscrittori, con l’arrivo di nuovi partner istituzionali e industriali come Banca Etica, Banca Sella Holding attraverso Sella Ventures, il Venture Capital Shark Bites. E c’è chi giura che il fintech in questo 2017, anche grazie a questa storia di successo, lascerà il segno.
Trend 2: la via italiana all’Industry 4.0
La filiera dell’industria 4.0 cresce anche in Italia e rivela realtà d’eccellenza. È questo il caso di MIPU, realtà impegnata a realizzare l’azienda “connessa e predittiva”. Si tratta in fondo di tre aziende che si sono alleate in una sola impresa, con competenze informatiche, meccaniche, energetiche. Il fatturato aggregato è di circa 6,5 milioni di euro, l’headquarter è di 450 metri quadrati e l’impresa conta una squadra di una cinquantina di dipendenti con una media anagrafica sotto ai trent’anni, al 90% ingegneri informatici, meccanici o energetici.
Così ci si avvale di tecniche predittive, tecnologie, servizi e competenze per raccogliere i dati presenti nelle aziende e usarli per prevedere fenomeni del futuro. «Oggi l’industria 4.0 deve pensare di abbracciare tutti gli ambiti», ha dichiarato Giulia Baccarin, 36enne a capo di MIPU, una delle speaker dello StartupItalia! Open Summit (potete leggere qui una sua intervista). MIPU legge i dati di supermercati, ospedali, aziende di grandi e piccole dimensioni, li processa e crea valore migliorando le prestazioni e fornendo servizi sempre più personalizzati per il cliente. Ed è questa la strada di successo per interpretare al meglio industria 4.0 e leggere i dati con intelligenza e abilità.
Trend 3: che scommessa l’equity crowdfunding
Secondo tutti gli analisti il 2018 segnerà una ulteriore crescita dell’equity crowdfunding, che già nel 2017 si è attestato a 18 milioni di euro (l’anno precedente era a 13 milioni di euro, dati Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano).
Su questo fronte l’anno passato ha segnato il boom del grafene, prodotto a basso costo e impatto ambientale che registra la resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica. Una soluzione adatta alle esigenze delle industrie: è questa l’idea che sta alla base di Graphene XT, società nata a Bologna da un gruppo di amici di università e che oggi con le sue ricerche sta scalando il mondo, soprattutto i mercati orientali. «Il grafene attualmente è una nanotecnologia promettente: le scoperte potrebbero aprire nuovi mercati», ha raccontato Simone Ligi, 46enne CEO di Graphene XT.
Con l’equity crowdfunding Graphene XT ha raccolto 830mila euro, anche se poi ha accettato 530mila euro da 156 investitori. C’è poi un’altra bella storia di successo. Si tratta di Green Energy Storage, che ha registrato nel 2017 per l’Italia il record assoluto di adesioni su Mamacrowd: 1,2 milioni di euro di raccolta. Nel team quattro manager e ricercatori tra l’Università Tor Vergata di Roma e la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Trend 4: Digital manufacturing “Made in Italy”
Di fatto è il trend maggiormente legato al DNA italiano e che racconta la via di contaminazione tra tradizione e innovazione. Ed è stato in qualche modo sdoganato dal professor Stefano Micelli nel suo primo “Futuro Artigiano”. Oggi la partita che si gioca sugli scacchiere digitali è sta intercettata anche dalla stampa internazionale: la scorsa prima vera proprio il Guardian aveva suggerito di puntare sull’artigianato made in Italy, parlando di una nuova primavera.
Intanto una delle dieci startup top nella finalissima di StartupItalia! Open Summit racconta proprio questa via legata all’innovazione: è Lanieri, che lega la bellezza del taglio sartoriale alla forza esponenziale della rete.
Così due giovani imprenditori con un master MBA hanno deciso di mettere la moda a portata di clic. Si tratta di Simone Maggi e Riccardo Schiavotto: insieme hanno pensato al primo e-commerce italiano di abiti maschili su misura. Tecnologia e produzione completamente made in Italy: L’impostazione è unica nel suo genere in Italia: sul sito è possibile configurare il proprio capo su misura, e si può decidere di toccare con mano tessuti ed effettuare l’ordine anche offline in atelier o temporary shop a Milano, Roma, Torino, Bologna e a breve a Monaco di Baviera e Parigi.
Trend 5: la nostra ricerca d’eccellenza
Siamo primi al mondo per numero di citazioni per ricercatore e primo paese al mondo per produttività della ricerca in termini di pubblicazione per ricercatore: lo mette nero su bianco un report di Ambrosetti – The European Haouse.
E la scienza ha avuto la meglio anche con alcune storie. Tra queste c’è quella di Liberato Manna, 46enne direttore di nanochimica all’Istituto Italiano di Tecnologia, ventiquattresimo tra i primi 100 chimici al mondo, autore di oltre 300 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali citate più di 20mila volte. A fine agosto 2017 Manna si è aggiudicato a Stoccolma l’EAM Award, il riconoscimento dell’International Association of Advanced Materials (IAAM) assegnato da una giuria internazionale per lo studio dei nuovi materiali. «La chiave per vincere le sfide globali nella ricerca? Puntare sui nuovi materiali, settore in cui la competizione è feroce e nel quale bisogna fare squadra e massa critica per sperare di poter competere a livello globale», ha dichiarato Manna.
Trend 6: Italia chiama Mondo
Parliamo di internazionalizzazione. Forse è una delle macro-tendenze che si sono palesate maggiormente nel 2017 e che alcuni indicatori ci dicono potranno imporsi anche in questo nuovo anno.
C’è da dire che proprio sul fronte investimenti l’unico dato rilevante col segno positivo è stato quello legato ai capitali stranieri “in soccorso” delle otto exit italiane, tutte – c’è da dirlo senza troppi giri di parole – con cifre poco rilevanti rispetto ad uno scacchiere globale.
Una pura stima calcolata dal Politecnico di Milano in base ad alcuni indicatori conosciuti legati alle performance delle startup protagoniste delle exit valuta in circa 50 milioni di euro la cifra complessiva di investimenti. Le champions nostrane del 2017 sono state Adespresso, Sportube, Vivocha, Misiedo, Bauzaar, Netlex, Indabox e Biotechware, E l’internazionalizzazione lo scorso anno l’abbiamo misurata anche nella commessa estera di Greenrail, impresa nata in Sicilia e che propone traverse a basso impatto economico e soprattutto sicure ed ecosostenibili. In America ha chiuso una commessa di 75 milioni di euro. E lo ha fatto grazie al contributo del Polihub.
Trend 7: startup dal cuore verde
Il green sarà una delle tendenze dominanti. E anche nell’anno appena passato ha segnato tassi di crescita e di interesse notevoli. Tra le storie “wow” c’è Sfera, una delle dieci startup finaliste come migliori dell’anno. Luigi Galimberti, 45enne imprenditore nato a Civitavecchia e oggi residente a Grosseto, ha messo in piedi una serra idroponica hi-tech superaccessoriata con sistemi di controllo a distanza.
La serra sta nascendo a Gavorrano, nel grossetano, in tredici ettari di pura tecnologia. Sfera è stata protagonista di un round da 7 milioni di euro da investitori privati della finanza e dell’industria e prima ancora aveva ricevuto un seed da Oltre Venture, società di venture capital sociale premiata all’ultimo #SIOS17. «Stiamo ripensando l’agricoltura con le potenzialità della tecnologia. Con la nostra serra siamo a ciclo chiuso e non disperdiamo acqua, con un risparmio certificato del 90%», ha affermato Galimberti. E noi facciamo il tifo per lui e per quelli come lui.
Giampaolo Colletti è un giornalista professionista. È direttore di Startupitalia e curatore dello Startupitalia Open Summit, realizzato insieme all’Università Bocconi nella sua edizione invernale. Scrive per il Sole24Ore. Come manager d’impresa presidia la comunicazione interna e gli owned media in Sella. In passato ha lavorato in Vodafone, Technogym, Sanofi. Ha scritto per Repubblica, Raitre, Radio24. Tiene lezioni di social TV e social media management al corso di comunicazione di impresa dell’Università IULM, all’Università di Bologna e all'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino. Ha fondato la job-community Wwworkers.it ed è autore di diversi libri su cultura di impresa e tecnologia editi da Gruppo24Ore, Hoepli, Egea.
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