Un italiano su due durante il lockdown ha utilizzato maggiormente i pagamenti digitali
L’Italia diverrà mai una cashless society? Fino a poco tempo fa ci credevamo così poco che non abbiamo mai pensato di usare un termine italiano per identificare il fenomeno. Gli italiani sono il popolo più vecchio del Vecchio continente, si diceva. E sono pure parecchio tradizionalisti. In più, fattore non secondario, c’è anche il tema dell’evasione fiscale, che da noi raggiunge livelli vertiginosi. Fatto sta che, secondo un’indagine commissionata da Mastercard, il Coronavirus sembra aver invertito questa antipatica tendenza.
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Così il Covid spinge gli italiani verso il cashless
Un italiano su due durante il lockdown ha utilizzato maggiormente i pagamenti digitali e il 25%, per la prima volta, dichiara di voler abbandonare per sempre il contante. È quanto emerge dalla ricerca Paying digital, living digital: evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid-19 di Mastercard, in collaborazione con AstraRicerche.
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Nel nuovo scenario “la scommessa lanciata un anno fa di abbassare la soglia delle transazioni in contante dal 75% al 60% in 5 anni (entro il 2023), probabilmente, potrebbe assistere ad una accelerazione”, commenta il country manager di Mastercard, Michele Centemero, presentando lo studio.
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Durante l’emergenza i pagamenti digitali hanno avuto “un ruolo chiave” per il 70% degli italiani, che li considerano più rapidi, quindi in grado di accelerare ad esempio il momento del pagamento alla cassa, ma anche più igienici dei contanti (per l’81,2%), sebbene questi siano ancora percepiti come “facili da utilizzare e gratuiti”.
Che il denaro sia sporco non è solo un modo di dire, è l’avvertenza che ci siamo sentiti fare tutti, da bambini, quando la mamma o la nonna ci davano qualche moneta per andare a comprare la merenda. Il passaggio da una mano all’altra lo rende forse un possibile vettore del Covid-19 ma, sicuramente, l’habitat ideale per milioni di colonie di batteri. Per questo sarebbe bene evitare di poggiare i soldi sulle stesse superfici su cui si mangia, lavandosi le mani dopo averli toccati. È mero buon senso, non profilassi anti-Coronavirus. Eppure gli italiani sembrano averlo capito soltanto ora.
“Nel mondo della grande distribuzione organizzata, la penetrazione delle transazioni con carta è cresciuta del 20%, è cresciuto il contactless e 2 milioni di italiani per la prima volta hanno utilizzato l’e-commerrce (+8%)”, spiega Centemero osservando come anche i commercianti abbiano accelerato verso il cashless, con una riscoperta dei negozi di quartiere.