Il titolo sconta la decisione della Corte Costituzionale di non ritenere illegittima l’esclusione di ASPI dalla costruzione del nuovo ponte di Genova
La giornata del 9 luglio sembra destinata a essere contrassegnata dal crollo del titolo Atlantia che, all’indomani della decisione della Corte Costituzionale di non ritenere illegittima l’esclusione di ASPI dalla costruzione del nuovo ponte di Genova, viene punita in Borsa dal fuggi-fuggi degli azionisti. Il titolo zavorra Milano, mentre in Europa la posizione delle altre principali Borse risulta un pochino migliore.
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Cosa succede con Atlantia
Atlantia paga gli sviluppi delle ultime ore e arriva a perdere fino al 9%, salvo poi risalire leggermente e assestandosi a metà pomeriggio attorno a -6,61. Ieri sera la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima la decisione del governo di non affidare ad ASPI la ricostruzione del Ponte di Genova. Parallelamente, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, imbarazzato dai titoli della Stampa e Milano Finanza che hanno rivelato che la gestione del nuovo viadotto è stata data comunque ad Autostrade, da Madrid ha dichiarato che intende chiudere una volta per tutte il dossier ASPI entro questa settimana. E naturalmente gli azionisti temono la revoca della concessione, minacciata del resto da due anni a questa parte da Movimento 5 Stelle, sebbene non si sia mai concretizzata.
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Oggi dovrebbe esserci un incontro informale fra i vertici di ASPI ed i ministri dell`Economia e delle Infrastrutture per provare a definire un nuovo accordo sulla concessione. Il governo continua a spingere per il taglio delle tariffe, maggiori capex e il ridimensionamento consistente della quota di Atlantia in ASPI. Problemi, questi, che naturalmente agitano le Borse e rendono il titolo particolarmente volatile. Ripercussioni significative anche su Milano, in calo in avvio di fine seduta dello 0,83%. Anche nel pomeriggio Parigi rimane sul filo della parità , mentre corre Francoforte e Londra perde mezzo punto percentuale.