Con il bando concepito insieme a Fondazione Cariplo e Polihub, Terna cerca talenti per sollecitare progetti innovativi e soluzioni inattese. Al centro c’è il passaggio a un sistema basato sulle energie rinnovabili
Terna (gestore della Rete Elettrica Nazionale) è alla ricerca di talenti che sappiano portare nuove idee e una nuova mentalità, all’interno dell’azienda. Per questo, insieme a Cariplo Factory e PoliHub, ha dato vita a un bando, Next Energy, aperto fino al prossimo 31 luglio. L’obiettivo è quello di avviare e sostenere lo sviluppo di progetti innovativi in ambito elettrico. Per saperne di più, abbiamo intervistato Giovanni Buttitta, Direttore Relazioni Esterne e CSR di Terna.
Con il progetto “Next Energy”, Terna vuole provare a immaginare concretamente quale sarà il futuro dell’energia. Che tipo di idee vi aspettate e quali sono gli aspetti che prenderete maggiormente in considerazione?
«Lo scopo dell’iniziativa è quello di sollecitare chiunque a proporre progetti innovativi. Ci aspettiamo di ricevere idee che non sono necessariamente sulla stessa linea di quelle che la nostra ricerca interna ha sviluppato fino ad ora. Noi abbiamo all’interno un serbatoio di conoscenze importanti e specifiche ma proprio questa specificità ci dà la possibilità di accogliere idee esterne, nuove e che scaturiscono da approcci totalmente diversi a quelli a cui siamo abituati. Ci aspettiamo qualcosa di davvero inatteso».
Stiamo vivendo un’epoca di grandi cambiamenti. Che tipo di sfide deve affrontare un’azienda come Terna?
«Le grandi trasformazioni di questi anni pongono delle sfide ai sistemi di trasmissione in tutto il mondo e rappresentano, se si vuole, il comune denominatore attorno al quale ci aspettiamo arrivino delle proposte. Il tema principale è quello della transizione verso un sistema basato sempre di piu sull’utilizzo di fonti rinnovabili. Negli ultimi dieci anni c’è stata una crescita enorme di queste ultime che, per la loro caratteristica di essere intermittenti e non programmabili, ha posto nuove sfide in termini di gestione della rete. Ed è per questo che ci aspettiamo che molte idee per Next Energy gravitino intorno a questi temi. Temi che, ricordo, non sono il futuro ma il presente».
Quali sono i requisiti che i candidati devono avere?
«Nel caso del bando, posso dire che il progetto nel suo complesso prevarrà rispetto all’esigenza singola. Normalmente uno stagista viene inserito in un’area specifica di apprendimento in cui può dare un certo tipo di contributo se ha determinare caratteristiche. In questo caso l’accento è sul progetto sistemico e vogliamo che le persone siano portatrici di una mentalità realmente innovativa. La collocazione effettiva, dal punto di vista tecnico e logistico, dipenderà poi da che tipo di domande riceveremo e come i temi saranno distribuiti. Ancora non lo sappiamo. Però ci piacerebbe che questo gruppo di stagisti fosse costituito da ragazzi curiosi e propositivi».
Si parla spesso di Open Innovation. Qual è il rapporto di Terna con il mondo delle startup?
«L’interesse, da due anni a questa parte, è crescente sia per la sensibilità culturale dei vertici dell’azienda sia perché è aumentata l’attenzione per il segmento di business delle cosiddette “attività non regolate”, che, oltre a svilupparsi attraverso le competenze interne, si nutre molto delle idee da intercettare all’interno di quei processi di incubazione e accelerazione delle startup che oggi sono sempre più diffusi. In questo il bando di Next Energy rappresenta un esempio concreto e credo che possa rispondere bene alle nostre esigenze».