Premessa: Sono advisor del fondo di venture capital gestito da Sviluppo Basilicata, la finanziaria regionale guidata da Giampiero Maruggi, che ha chiuso 2 importanti deal vincendo molte resistenze. Sono anche componente del board delle 2 startup finanziate. Ringrazio StartupItalia per avermi dato l’occasione di raccontare questa esperienza.
Basilicata 3.0
E’ ufficiale: la Basilicata produce innovazione, non solo petrolio e inchieste giudiziarie. Nell’ultima settimana Sviluppo Basilicata ha sottoscritto un aumento di capitale in due aziende emergenti del fintech e della sharing economy, entrambe fondate da giovani campani. La prima è Domec Solutions, un’azienda mezza campana e mezza milanese che ha già un profilo globale e una sede operativa in Basilicata con 10 persone, alcune delle quali assunte grazie al collegamento con il dipartimento di informatica e matematica applicata dell’Università di Potenza. La seconda è iGoon, la prima piattaforma italiana di car pooling urbano, una mobile app per fare l’autostop digitale, già disponibile su IOS e Android.
Domec, mettere il fintech dentro le carte fedeltÃ
Domec Solutions è stata fondata a Milano nel 2014 da Antonio Sorrentino, 41 anni, di Cicciano, un paesino di 13mila abitanti in provincia di Napoli che i campani conoscono per la pasta, non per le righe di codice. Antonio è un fuoriclasse, si laurea alla Sapienza, un master allo IED e un MBA a Boston, nel ’99 entra in Seat, nel 2002 passa in Lottomatica e nel 2007 approda in Euronet come direttore commerciale per lanciare la filiale italiana. Euronet è un colosso quotato al Nasdaq, che gestisce il software dei POS e degli sportelli bancomat di mezzo mondo. Ma per lui Euronet è soprattutto leader nella gestione di gift card, coupon e carte fedeltà . Antonio lascia Euronet dopo 5 anni con un bel portafoglio clienti e un profondo know how del mercato e del processo di gestione, per fondare la sua Domec Solutions, che adesso vuole portare dove ha portato Euronet nei 5 anni passati con gli americani.
Domec è una piattaforma di gestione di sistemi di loyalty, couponing e gift card. Sviluppa il software che sta dietro le carte fedeltà di Autogrill, Eataly e Italo, e connette il sistema informativo del merchant a quello delle banche, così che attraverso l’home banking sia possibile acquistare o ricaricare le carte. La società punta a conquistare il mercato delle PMI, che ad oggi non è presidiato, anche grazie a un prossimo accordo con una startup italiana di cui al momento non possiamo rivelare il nome, né il contenuto.
iGoon, la BlaBlaCar italiana per aziende
iGoon è stata fondata nel 2014 da Claudio Cimmelli, Luigi Picaro, Stefano Sepe e Max Di Mella un gruppo di giovani napoletani che compilavano codice da quando andavano a scuola con la cartella e i calzoni corti. Con loro Alessia Guarino, un biondissimo avvocato napoletano tornata apposta dopo una lunga esperienza a Bruxelles, per gestire i rischi legali, di privacy, compliance e risk management, che assediano le piattaforme di car pooling.
Ho conosciuto Claudio nel 2013 quando ero fra i mentor dell’edizione napoletana di Startup Weekend, la competizione di progetti organizzata e gestita da Techstars, che rappresenta il primo anello nella catena del valore della creazione di impresa. Claudio ha stravinto quella competizione stregando i giurati e presentando il primo mock up dell’applicazione. Nel 2014 lui ha partecipato a WCAP e Alessia, Gigi, Stefano e Max a Tech Hub, rispettivamente i percorsi di accelerazione di TIM e di IntesaSanpaolo e Federico II.
Prima di Tech Hub lui e Alessia sono venuti una sera a casa mia, abbiamo lavorato qualche ora sul loro business plan e io li ho rimandati a casa con l’invito a lasciar perdere perché secondo me stavano per affrontare una missione impossibile. Adoro essere smentito da quelli a cui ho detto di no.
iGoon si affaccia su uno scenario competitivo pazzesco, con incumbent come BlaBlaCar che domina il car pooling extraurbano e Waze che negli USA ha lanciato il car pooling urbano, per non parlare della concorrenza di quelli che fanno i driver per mestiere, di taxi o di Uber car. Eppure Claudio e i suoi soci non hanno paura, sono tecnicamente forti, bravi nella comunicazione, hanno già raccolto 2.000 download senza spendere un euro e puntano a realizzare soluzioni su misura per il car pooling aziendale.
4 chiavi per capire bene i round di Domec e iGoon
iGoon ha raccolto 360k € in un round sottoscritto da Sviluppo Basilicata per 250k € e da un importante investitore industriale di cui presto riveleremo il nome. Domec ha raccolto 1,6M in un round misto di equity e debito, di cui Sviluppo Basilicata è il lead investor con 700k € e un gruppo di angel di alto profilo è co-investor con gli altri 300k. Queste due operazioni mi piacciono perché:
1. Il round pubblico-privato combina la condivisione del rischio per il pubblico con la distribuzione asimmetrica di utili e perdite a favore del privato, che rappresenta un incentivo importante per i privati che vogliono investire in startup. Tanto, se si perde perdono tutti; se si vince è giusto che la Regione ottenga un rendimento e abbia contribuito allo sviluppo del territorio, e che il privato sia adeguatamente remunerato per il rischio che ha corso.
2. Confermano che le regioni possono fare seed e venture capital, possono investire equity in startup, soprattutto quando a credere nell’operazione sono anche i privati e le banche.
3. Domec è un eccellente esempio di finanziamento misto, con un milione di equity e 600k € di debito, questo erogato da due fra le prime tre banche italiane, a supporto dell’attività commerciale e di una parte degli investimenti.
4. iGoon è una storia imprenditoriale che può fare scuola fra i giovani, con un gruppo di persone in gamba che per abbracciare un progetto in cui crede molla il vecchio lavoro e fa tutta la gavetta della startup, passando per uno startup weekend e due percorsi di accelerazione, fino ad approdare al seed capital con l’intervento di un fondo e di un investitore corporate.
Advisor legali dell’operazione Domec sono stati l’avvocato Capolino Perlingieri di CP-DL per Domec e l’avvocato Messuti di LCA per Sviluppo Basilicata. Coadiuvato dal team di investimento, io sono stato l’advisor di Sviluppo Basilicata, che mi ha indicato come proprio rappresentante nel board di Domec.
Giovanni De Caro
@giadecaro