Accolto il ricorso di Sky, la decisione il 4 maggio. A rischio l’inizio del prossimo campionato?
Il Tribunale di Milano ha accolto un ricorso presentato da Sky Italia che ha sollevato alcuni dubbi sul bando di MediaPro per la gara di assegnazione dei diritti TV sul calcio in scadenza il 21 aprile. Il Tribunale lombardo ha rinviato al 4 maggio una decisione in merito alla vicenda, sospendendo per ora il procedimento: secondo i legali di Sky, va verificato che il bando MediaPro rispetti le leggi italiane e in particolare la Legge Melandri (quella che regola la distribuzione degli introiti alle società calcistiche) e le regole sulla concorrenza in vigore.
Il comunicato di Sky
“Il bando di Mediapro per l’assegnazione dei diritti televisivi del campionato di calcio della Serie A solleva così tante perplessità da rendere necessario verificarne la legalità prima di presentare importanti offerte” recita un comunicato diffuso da Sky sull’argomento. L’emittente satellitare, che da anni basa una parte significativa della propria offerta proprio sul calcio, si preparava a presentare un’offerta per ottenere anche per il prossimo triennio i contenuti da offrire ai propri clienti, ottenendo una licenza apposita dal nuovo intermediario spagnolo che ha vinto l’asta della Lega Calcio.
Il timore di Sky, che è seriamente intenzionata pare a continuare a investire nel calcio italiano, è che il bando MediaPro possa riservare delle sorprese: la nota spiega che ci sarebbe in ballo la possibilità di “garantire il futuro dei club sportivi, oltreché la qualità , la creatività e l’autonomia editoriale e giornalistica, la competizione industriale”, pertanto è stato chiesto l’intervento del Tribunale per fare luce sulla vicenda.
I dubbi di Sky si concentrano quasi certamente sulla prospettiva che MediaPro possa offrire a terzi (Lega Calcio compresa) un pacchetto chiavi-in-mano che comprenda anche la gestione della raccolta pubblicitaria. Questo trasformerebbe MediaPro da intermediario a concorrente diretto per Sky e qualunque altra emittente sul mercato interessata ai diritti TV del calcio: una possibilità che sposterebbe gli equilibri di questo mercato.
Le conseguenze del ricorso
La decisione del Tribunale di rinviare al 4 maggio la decisione di merito, dopo aver comunque accolto il ricorso e aver disposto una sospensione urgente, pone una serie di questioni non da poco. La procedura di MediaPro doveva concludersi entro il 21 aprile, con la presentazione delle offerte e la conseguente operazione di deposito di una fideiussione da 1 miliardo alla Lega a garanzia dell’acquisto dei diritti entro il 27 aprile (ma a questo punto non si può escludere che chiedano un rinvio anche di questo passaggio). La decisione dei giudici fa slittare tutto: con quali conseguenze non è possibile stabilirlo ora.
Qualunque sia l’esito di questo ricorso, c’è un risvolto pratico non da poco da considerare: se è vero che c’è ancora parecchio tempo prima dell’inizio del campionato (fissato al 19 agosto), gli accordi relativi alle quote dei diritti che devono essere girate alla società vanno chiusi molto tempo prima. Il rischio è che per la prima di campionato possa mancare una qualsiasi copertura TV: si tornerebbe indietro di anni, ai tempi in cui o si andava allo stadio, o si ascoltava la radiocronaca.