TOK.tv con oltre 40 milioni di spettatori, consente agli appassionati di calcio di “non guardare mai lo sport da soli”
TOK.tv, l’app che permette a tutti di non guardare mai lo sport da soli (e può contate su 40 milioni di spettatori), è stata acquisita da Minerva Networks, una piattaforma software leader nella gestione di servizi per l’intrattenimento connesso che ha base in Silicon Valley e centro di sviluppo anche in Italia. L’exit, di cui al momento non viene rivelata la cifra, è stata siglata da Fabrizio Capobianco co-fondatore e CEO di TOK.tv, ora Chief Innovation Officer di Minerva Networks.
Ci siamo fatti raccontare da Fabrizio – che vive a San Josè in Silicon Valley e che da oggi iniza a lavorare presso la sede di Minerva come Chief Innovation Officer – qualche dettaglio sull’acquisizione: “Non posso rivelare la cifra dell’exit. Ma sono molto soddisfatto, in Italia sarebbe stato molto difficile raggiungere questo tipo di accordo. Sicuramente ha facilitato la buona riuscita dell’accordo il fatto che io e il CEO di Minerva  fossimo entrambi italiani e che avessimo interesse a far crescere l’azienda mantenendo una parte del team in Italia”. In effetti quello che rende particolare l’operazione è anche la terra d’origine di Fabrizio Capobianco e Mauro Bonomi i founder delle due aziende: la Valtellina. “Ci siamo ritrovati in Silicon Valley dopo un percorso simile e non potevamo trovare soluzione migliore”. Con l’acquisizione di TOK.Tv, Minerva arricchisce la sua squadra di altri quindici talenti che lavorano per lo più in Italia e mira a diventare un player competitivo nel mercato americano. Ad oggi Tok.TV integrandosi nelle applicazioni dei fan di grandi squadre internazionali come il Real Madrid e la Juventus, è stato utilizzato da oltre 40 milioni di telespettatori. “Il mio obiettivo – ci dice Capobianco – è far crescere ancora di più Minerva possibilmente farla diventare un unicorno”.
Come funziona Tok.Tv
Come ci aveva raccontato in un’intervista (potete rileggerla qui), Capobianco aveva deciso di fondare TOK.Tv per il desiderio di poter vedere le partite della sua squadra del cuore (la Juventus) con la sua famiglia che in quel momento si trovava dall’altra parte del mondo. TOK.tv infatti nasce come app che riproduce il concetto del bar sport (ma virtuale) dove tutti posso assistere a una stessa partita anche lontani nello spazio e commentarla insieme: “L’idea è stata quella di costruire una piattaforma vocale che mi permettesse di vedere la partita e parlare con altri utenti commentando insieme ciò che si vedeva. Siamo partiti con il baseball e la notte degli Oscar. L’idea di fondo è che non si dovrebbe mai guardare la televisione da soli perché c’è sempre qualcuno che conosci che sta guardando quello che stai guardando tu” ci aveva raccontato qui. Ora, grazie a Minerva, gli utenti potranno effettivamente guardare la partita, o lo spettacolo preferito, dall’app e commentarli in diretta con gli amici.
Un sogno iniziato 7 anni fa
Oggi quindi Minerva e TOK.tv sono posizionati in modo univoco per rendere la televisione “social”, guidando il coinvolgimento e la fidelizzazione dei consumatori. Con l’integrazione TOK.tv, Minerva renderà disponibile il servizio TOK.tv a squadre sportive e società di media per aggiungere una dimensione social avvincente alle loro applicazioni dirette ai consumatori.
Come si legge sul sito di TOK.tv: TV has always been social. First, there was one TV per town, with people getting together to watch. Then, a TV per family, with family and friends gathered in the living room. Now, it is a TV per pocket, with everyone watching videos alone. We aimed to change that, and make TV social again. Together with Minerva, we will make TV social (again). Nobody will ever watch TV alone. Stay tuned. The future of television just started.
“Nonostante i drammatici cambiamenti nel settore dei video, la TV in diretta è ancora unica nel creare una potente esperienza condivisa per sport, notizie e grandi eventi”, ha dichiarato Mauro Bonomi, CEO di Minerva. “La combinazione di social con la piattaforma Minerva migliora la visione di eventi sportivi e concorsi e attira una base di fan accaniti.”