Come da tradizione ecco le notizie della settimana più interessanti e sfiziose sul futuro dei soldi, con particolare attenzione alle novità riguardanti le startup.
Uber potrebbe arrivare a valere 12 miliardi Venerdì scorso si parlava di 10, ed era già una cifra pazzesca. Durante la settimana la società californiana è stata un po’ sulla bocca di tutti in Italia per il braccio di ferro, a Milano, con i tassisti. La casa madre intanto stava trattando per ricevere un finanziamento da 500 milioni di dollari, che porterebbe il valore totale a 12 miliardi. L’indiscrezione è del Wall Street Journal.
Niente più carte di credito con la firma in Nuova Zelanda A deciderlo Visa. Entro fine 2014 verrà conclusa la produzione di carte di credito che richiedono la firma per autorizzare i pagamenti. Da ottobre 2015 l’unica modalità di accettazione sarà il Pin. Nel caso in cui si stia acquistando con una carta contactless e la spesa sia inferiore agli 80 dollari non è necessario alcun intervento. Ne scrive il Daily Mail.
JD.com raccoglie 1,78 miliardi In attesa della quotazione di Alibaba, il suo concorrente cinese JD.com ha rastrellato 1,78 miliardi di dollari con la sua Ipo negli Stati Uniti. Si tratta, secondo Bloomberg, dell’offerta più importante di una società cinese a New York.
Hp taglia altri 16mila posti di lavoro I conti non tornano in casa di Meg Whitman. Il gruppo taglierà altre 16mila posizioni dopo essersi già alleggerito di 34mila negli ultimi due anni. Qui ne scrive Repubblica.
Bitcoin supererà il valore di Facebook Ad affermarlo al Guardian i due gemelli Winklevoss, che si sono buttati sulla criptomoneta dopo aver combattuto in tribunale con Zuckerberg per la reale paternità del social network. Qui trovate l’intervista completa.
Groupon in cassa con Gnome La società di offerte online ha lanciato un registratore di cassa di nuova generazione in grado di accettare qualsiasi tipo di pagamento, compresi i suoi buoni ovviamente, di gestire la contabilità , i rapporti con i clienti ed equipaggiato con altre funzioni utili ai punti vendita. Questo è il sito del dispositivo.
Google vuole spendere 30 miliardi all’estero La passione sfrenata per lo shopping di Google (qui tutte le acquisizioni del 2013) non accenna ad arrestarsi. Alla Sec che chiedeva lumi sul tesoretto accumulato all’estero, la bellezza 34,5 miliardi, ha risposto anticipando acquisizioni straniere per espandersi in nuovi mercati.