Un’altra valuta virtuale? Fortemente localizzata. Magari anche Made in Japan. Qualche mese fa avevamo parlato del Giappone e della possibilità che un consorzio di banche, grazie all’utilizzo delle valute virtuali, fosse in grado di offrire un servizio real time 24 ore su 24 a costi più contenuti. Non solo. Un anno fa vi raccontavamo sempre su StartupItalia! di Denki, un nuovo servizio per permettere agli utenti di pagare l’elettricità con la criptovaluta. Non dobbiamo stupirci quindi se le  le banche giapponesi stiano studiando una propria valuta virtuale, il J Coin, neanche a dirlo. A fare chiarezza ci ha pensato il Financial Times, secondo cui il consorzio giapponese è guidato da Mizhuo Financial Group e Japan Post Bank e ha ricevuto il via libera della Boj (la Banca centrale del Giappone). E che il J Coin sia un po’ la risposta al servizio Alipay di Alibaba lanciato recentemente in diverse città , tra cui Tokyo. Ecco i dettagli.
Il progetto avrebbe anche una deadline: i Giochi Olimpici di Tokyo del 2020. Secondo il Financial Times la valuta elettronica per i pagamenti e i trasferimenti monetari via smartphone sarà convertibile in yen sulla base di un cambio uno per uno e basterà una app per essere attivato e userà un codice QR. Il Financial Times ha raccolto la testimonianza di un portavoce di Mizuho Financial Group, uno degli istituti che sta mandando avanti il progetto sulla nuova criptovaluta, che ha confermato il progetto.