Correva l’anno 1987 e da Pisa partiva il servizio dei domini .it. Oggi a trent’anni di distanza la crescita è una delle più alte d’Europa. A Pisa il compleanno del Registro.it e della nostra casa virtuale tutta made in Italy.
Da trent’anni il punto sull’italianità passa dal punto it. O meglio dal .it. Perché esattamente trent’anni fa nascevano i domini del made in Italy. E le imprese grandi e piccole, i privati, il mondo dell’associazionismo, i singoli cittadini trovavano casa virtuale.
Tutto ha inizio a Pisa
Una presenza vestita di italianità online che nasce a Pisa. Proprio nella città centro nevralgico universitario ed eccellenza mondiale si trova Registro.it, ovvero l’anagrafe dei domini a targa .it, gestito sin dalle sue origini dal CNR. In realtà all’inizio la gestione è stata dell’Istituto Cnuce, per poi passare all’Istituto di Informatica e Telematica (Iit). Allo Iit lavorano oggi circa duecento persone, di cui circa 70 dedicate al Registro.
Trent’anni tra poche settimane esatte. Perché precisamente nel dicembre 1987 IANA delegava il CNR di Pisa a gestire il Registro. E oggi sono oltre tre milioni i nomi italiani assegnati a persone fisiche e imprese: si va da grandi brand pionieri come Enel, Ferrari, La Rinascente, Buffetti, Acqua di Parma che hanno aperto il loro sito e iniziato la loro storia digitale tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90 fino ad Abbigliamento LU.DI.CA., in provincia di Salerno, tremilionesimo nome registrato nel dicembre 2016.
La festa dei trent’anni parte questa domenica 8 ottobre da Pisa, all’interno dell’Internet Festival, per poi abbracciare le città di Roma e Milano. Perché in fondo questa è la festa plurale di un Paese intero che col .it si è trovato la propria bandiera nazionale. Rigorosamente virtuale.
Il custode delle nostre case virtuali
Trent’anni e oltre tre milioni di domini gestiti, analizzati, protetti da un team di analisti e professionisti che operano nel pubblico, caso unico e felice del panorama mondiale. «Nella squadra lavorano ricercatori, tecnologi, tecnici, assegnisti di ricerca e collaboratori esterni, tutti dedicati allo studio di tematiche e tecnologie che riguardano Internet», racconta Domenico Laforenza, dal 2008 direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e responsabile del Registro .it, «Il primo dominio registrato? È stato Cnuce.cnr.it, quindi proprio un dominio del CNR. Ma da quel 1987 tanta strada è stata fatta. Oggi il tasso di crescita è in media circa 4,7%, uno dei più alti tra i registri nazionali europei».
Direttore, cosa rappresenta questo compleanno dei trent’anni?
«Un traguardo storico, una occasione per guardare indietro a quando la rete era solo per i pionieri, al suo sviluppo, alla passione che tutti ci hanno messo per arrivare ad avere la rete di oggi, ma soprattutto una grande occasione per guardare al futuro, alle opportunità che la rete ci offre, all’importanza che ciascuno, anche il singolo cittadino, possa avere la propria casa in rete».
L’Italia rappresenta un caso quasi unico in Europa nella gestione dei domini nazionali: si potrebbe arrivare a definire tutto ciò quasi una gestione di bene pubblico legato al made in Italy?
«La gestione pubblica del Registro dei nomi a dominio italiani soffre certamente di alcuni limiti che derivano dalla eccessiva burocrazia che affligge la pubblica amministrazione in generale. Però è bene precisare che questo non ne diminuisce le prestazioni in termini di efficienza tecnica. D’altra parte il controllo da parte di unente pubblico garantisce una gestione “super partes”, la tutela degli utenti finali e un equo trattamento per tutti gli operatori del settore».
Perché una startup dovrebbe puntare sul proprio dominio?
«Credo che oggi per una startup posizionarsi sul digitale con un proprio dominio possa essere una integrazione felice. Perché il domino costituisce la propria identità in rete, è un po’ come la propria casa che ciascuno costruisce e “abbellisce” secondo la propria personalità: è il luogo dove possiamo dare evidenza alle nostre specificità, ai nostri punti di forza rispetto agli altri, in cui possiamo raccontare noi stessi»
Non basta la presenza sui social?
«La presenza sui social costituisce un rafforzativo della propria identità in rete, uno strumento per raggiungere il proprio pubblico e farsi conoscere, ma non è la nostra casa, lì siamo tutti uguali ed è difficile distinguersi tra gli altri».
La rete è sempre più popolata e la coesistenza tra anime differenti costituisce uno dei valori fondanti. Negli ultimi tempi però si leggono tante notizie su hackeraggi e virus…
«Negli anni molto è cambiato nella gestione e sicurezza del dominio. I database dei nomi a dominio sono generalmente ben protetti, esistono standard tecnici internazionali che vengono continuamente aggiornati e nuove tecnologie di protezione realizzate e applicate: il sistema globale dei nomi a dominio è abbastanza al sicuro. Diverso è il discorso sul sito web “appoggiato” al singolo nome a dominio: non sempre chi lo gestisce è consapevole dei rischi, delle necessità di applicare misure di sicurezza e pertanto alcuni siti risultano particolarmente vulnerabili, ma questo non ha alcun impatto sul nome a dominio in quanto tale, ma su altri aspetti di funzionamento della rete».
Pisa, Roma, Milano: la festa continua dei .it
Una festa che corre lungo tutto lo Stivale e abbraccia le città di Pisa, Roma, Milano.
• Domenica 8 ottobre appuntamento al Teatro Lux all’interno dell’Internet Festival dalle 16 alle 18, organizzato con la nostra testata StartupItalia! (qui per registrarsi online)
Sul palco alcune eccellenze che hanno puntato sull’italianità del proprio dominio: la foodblogger Sonia Peronaci, la travel blogger Francesca Barbieri, il direttore di Gazzetta.it Andrea Di Caro, il direttore editoriale delle riviste Condé Nast Luca Dini. E poi le storie degli “artigeni” d’Italia: Luigi Galimberti di Sfera, Livia Carchella di Leartigiane.it, Emy Morello di MUMO.
• Da Pisa a Roma giovedì 26 ottobre per la finale di .itCup Registro, la competizione per startup ICT del CNR che mette in palio la possibilità di volare in Silicon Valley per una esperienza di formazione imprenditoriale presso la prestigiosa Startup School di Mind The Bridge.
• Da Roma a Milano poi il 24 novembre a partire dalle ore 11 per il grande evento celebrativo “30 anni di .it” ospitato presso La Pelota