Uno studio di Oxford Economics commissionato da TripAdvisor svela come il portale sia in grado di influenzare la spesa e l’economia, soprattutto italiana.
Una spesa turistica da 2,3 miliardi di euro. 47.000 posti di lavoro. Sono numeri importanti quando si parla di turismo, ancora di più se associati a uno dei “brand” del settore più noti al mondo: l’Italia. Tutto questo movimento economico è dovuto a uno strumento piccolo quanto spesso considerato poco importante: le recensioni online. A renderlo noto il report “Contributo Economico Globale di TripAdvisor”, elaborato da Oxford Economics per conto di TripAdvisor.
Lo studio ha preso in analisi oltre 100 Paesi nel periodo 2009-2014 per comprendere la relazione tra le statistiche di TripAdvisor e i comportamenti di chi viaggia. Dall’analisi emerge che la mole di contenuti e recensioni creati dagli utenti, uniti agli strumenti di prenotazione presenti sul sito hanno influenzato il 10% della spesa di viaggio mondiale, generando anche 22 milioni di viaggi turistici in un solo anno. Di questi 600.000 solo in Italia, un numero superiore ai visitatori annuali del Colosseo, dell’area archeologica di Pompei e della Galleria degli Uffizi a Firenze messi insieme.
La spesa generata da TripAdvisor, con i suoi contenuti, recensioni e strumenti, ha generato 48 miliardi di euro di spesa mondiale, di cui 2,3 miliardi diretti in Italia. Inoltre l’influenza del portale è visibile anche sull’occupazione: più di 1,9 milioni di posti di lavoro generati, di cui 47 mila in Italia.
Le recensioni generate dagli utenti e la possibilità di risparmiare offerta dal portale, spingono i viaggiatori a fare viaggi più lunghi e a prolungare il soggiorno nella destinazione. Tuttavia il risparmio offerto non equivale a una spesa minore degli utenti, anzi: ogni anno gli utenti TripAdvisor spendono di più per i loro viaggi.
A trarre maggiore beneficio da queste scelte sono i business indipendenti. In Italia i contenuti di TripAdvisor danno la possibilità ai viaggiatori di scegliere una struttura basandosi sulle recensioni, i punteggi e le foto fatte da chi li ha preceduti, declassando l’importanza del brand o di esperienze precedenti come criteri di scelta. Ciò fa bene alle piccole strutture, permettendo loro di competere con i big player dell’hotellerie comunque presenti sul portale e riconoscibili a libello internazionale.
L’aggregazione e il lato social di TripAdvisor sembra dunque aver generato un circolo virtuoso che si alimenta con la crescita costante di contenuti condivisi che a loro volta aiutano altri utenti a programmare i propri viaggi e ad attrarre nuovi clienti del portale. Inoltre la maggiore esposizione al giudizio dei visitatori, replicabile sul web e da esso amplificata, ha spinto molte strutture a migliorare i propri standard.