Lanciata una campagna su Indiegogo: con l’obiettivo ulteriore di sensibilizzare il pubblico su come le startup stanno affrontando questa emergenza globale
Il titolo è decisamente above the line, come si dice in gergo: ma niente che la comunicazione di WeRoad non ci abbia abituato a vedere e leggere da quando è nata. “F*uck Covid”, così senza mezzi termini la community della startup italiana dedicata ai viaggi avventurosi di gruppo ha deciso di affrontare l’emergenza Coronavirus: che tra spostamenti limitati, voli aerei che sono destinati a restare pochi e costosi per un bel po’ di tempo, vuole provare a ripartire dal turismo locale e da una scommessa su di sé per ripartire (letteralmente) quando la situazione sarà tornata più o meno alla normalità . Così su Indiegogo è stata lanciata una campagna: per sostenere oggi WeRoad oggi e tornare a viaggiare, domani.
L’idea nata in video-chat
“L’idea del crowdfunding è nata spontaneamente, durante una delle nostre video-plenarie in cui coinvolgiamo anche i coordinatori e alcuni viaggiatori – spiega Fabio Bin, uno dei co-founder di WeRoad e attuale chief digital & marketing officer – Ci hanno suggerito di valutare la strada al microcredito. Ci siamo interrogati se e come avrebbe avuto senso per noi, abbiamo scelto di farlo, ma cambiando approccio: non tanto una raccolta fondi, ma uno strumento di comunicazione per raccontare ad una community internazionale come quella di Indiegogo la nostra storia, ed un modo per portare l’attenzione sul momento particolare che stanno vivendo le startup, in Italia e nel mondo”.
La strada seguita non è poi dissimile da quanto WeRoad aveva già iniziato a fare dall’inizio del lockdown: tra i perks su Indiegogo si possono di fatto acquistare delle card che costituiscono un anticipo da scontare su un futuro viaggio WeRoad, ce ne sono di taglio crescente e per chi avesse voglia di investire una cifra importante c’è anche la possibilità di prenotare un viaggio speciale (per esempio in Patagonia) e ottenere pure uno sconto a vita sulla piattaforma. Poi ci sono anche aperitivi con i founder (ovviamente quando la situazione lo permetterà ), lezioni di marketing e altri strumenti per chi fa startup, e ovviamente gadget sotto forma di tshirt e borracce.
Dove va WeRoad
L’emergenza è arrivata per WeRoad in un momento cruciale: “Vivevamo un momento di grande crescita: il team è più che raddoppiato nell’ultimo anno, avevamo appena lanciato la Spagna e ci preparavamo a lanciare in Francia e Germania. Poi è arrivato il Covid. Questa campagna ha soprattutto l’obiettivo di portare l’attenzione sul momento particolare che stanno vivendo l’industry del travel e le sue startup, e, in un certo senso, dare speranza per tutti quei business che non sono fondati semplicemente sulla vendita di un prodotto o servizio, ma che hanno costruito relazioni con il proprio pubblico e senso di appartenenza e di community” spiega sempre Fabio Bin.
Delle difficoltà che vive il mondo del turismo in Italia, un settore che genera una percentuale molto significativa del PIL nazionale, abbiamo già parlato ampiamente su queste pagine: un problema per i grandi gruppi, un problema ancora peggiore per le realtà come i B&B a conduzione familiare o appunto le startup che fanno turismo. Il piano del Governo per supportare il settore è un primo tassello di un mosaico da completare decisamente più ampio, ma è un inizio: per esempio, occorrerà promuovere tra gli italiani una sorta di “autarchia delle vacanze”, un po’ per necessità (sarà difficile andare all’estero), un po’ per cercare di rimettere in circolo nelle strutture locali un po’ di liquidità . Di stranieri quest’anno se ne vedranno pochi: la stessa WeRoad sta provando a fare squadra, con altri operatori del settore, per cercare di spingere in questa direzione.
“Ci piace pensare che supportare WeRoad in questa campagna sia un modo per supportare la voglia di viaggiare, scoprire nuove culture e conoscere nuovi amici, e per prepararci a ritornare a muoverci e a connetterci nel mondo post-pandemia. Vogliamo raggiungere un target internazionale e raccontare il nostro modo di viaggiare” conclude il co-founder di WeRoad.
La campagna di WeRoad su Indiegogo è disponibile a questo indirizzo.