Adesso che Apple ha svelato ufficialmente la data del suo attesissimo evento si possono eliminare un po’ di condizionali: il 9 settembre, a Cupertino, la casa della Mela toglierà il velo alle sue novità. L’arrivo dell’iPhone 6 si dà ormai per scontato. I dubbi e le aspettative maggiori sono relativi all’iWatch o iTime che dir si voglia, il fantomatico orologio intelligente di cui si parla da mesi (le ultime sono sul prezzo). Qui su SmartMoney però siamo in attesa di un altro annuncio, sempre nello stesso contesto. Sembra ormai confermata la presenza della tecnologia Nfc (di Wired.com le ultime indiscrezioni) a bordo della nuova versione del Melafonino, attesa con una diagonale da 4,7 pollici o da 5,5, e, quindi, il conseguente debutto ufficiale di Apple nel settore dei pagamenti mobili.
Negli ultimi anni la società fondata da Steve Jobs ha guardato dalla panchina gli sforzi di Google e Paypal limitandosi, con PassBook, a proporre l’archiviazione sullo smartphone di biglietti, prenotazioni o carte fedeltà. Esempi sono le carte di imbarco di Easyjet o Britsh o le prenotazioni di Booking.com. Un altro passo è stato fatto con la presenza della tecnologia Touch ID sull’iPhone 5S e l’apertura, lo scorso giugno, agli sviluppatori per utilizzare il sistema di autenticazione al loro piacimento. I pagamenti con l’ausilio dell’impronta digitale, Samsung e Paypal insegnano (ne abbiamo parlato qui), sembrano la naturale evoluzione. Ma c’è di più. Unendo tutti i puntini a disposizione, dall’Nfc in arrivo a iBeacon passando per gli account di iTunes, ci si trova al cospetto di una strategia vera e propria più che al lancio di una singola tecnologia o all’adesione al carrozzone della Near field communication.
Apple parte dai suoi più di 800 milioni di conti registrati sul negozio di musica digitale e applicazioni: una volta che iWallet, chiamiamolo così, arriverà saranno clienti praticamente già acquisiti. Si è poi spesa negli Stati Uniti per diffondere gli iBeacon per dialogare con gli smartphone di chi si trova nei negozi tramite il segnale Ble (abbiamo spiegato qui di cosa si tratta). Un’ipotesi è relativa alla convivenza fra Nfc e Beacon per completare le transazioni e scambiarsi denaro da un dispositivo all’altro memorizzando i dati della carta sul dispositivo e utilizzando il riconoscimento tramite l’impronta digitale. Niente carte fisiche, niente Sim, niente operatori di telefonia mobile e ruoli degli altri attori ridimensionati nella gestione della sicurezza. Sul palco di Cupertino, martedì prossimo dovrebbero salire anche Visa, Mastercard e American Experess con cui la Mela ha collaborato nella definizione della sua soluzione.
Il lancio non è da sottovalutare anche dal punto di vista del mercato business: con l’accordo con IBM, il possibile lancio di un iPad da 12,9 pollici e il probabile arrivo del Touch ID anche sui tablet, Apple ha dimostrato di voler strizzare l’occhio all’utenza aziendale. IWallet potrebbe far parte della strategia con la gestione di dati e informazioni finanziari. E ancora, se iWatch o iTime sarà probabilmente le novità funzioneranno anche dal polso.
Insomma, di carne al fuoco ce n’è anche troppa. Tra meno di due settimane sapremo cosa c’è sul piatto. Di certo c’è che, vedi il grafico seguente di Business Insider e i dati di IDC, la partita per Apple è particolarmente delicata: Android continua ad aumentare la sua già impressionante presenza sul mercato (qui l’analisi sul prezzo).